
L’avvocato croato Anto Nobilo, membro del team legale di Milorad Dodik, ha dichiarato che la condanna del Presidente della Republika Srpska presenta forti interferenze politiche e che la sentenza potrà essere contestata fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. In un’intervista a Tanjug, Nobilo ha annunciato che il primo passo sarà presentare ricorso alla Corte Costituzionale della Bosnia-Erzegovina, accompagnato da una richiesta di sospensione temporanea dell’esecuzione della sentenza.
“Dopo il processo in Bosnia-Erzegovina, ci rivolgeremo alla Corte Europea, dove riteniamo di avere argomentazioni giuridiche molto solide”, ha affermato Nobilo.
Secondo il legale, i fondamenti del diritto penale sono stati travisati nel processo, e una revisione da parte di un organismo internazionale come la Corte Europea potrebbe ribaltare l’attuale verdetto. Ha però sottolineato che il processo richiederà tempo e pazienza.
“Dayton non è più Dayton”
Commentando il contesto politico in cui si è svolto il processo, Nobilo ha dichiarato che, sebbene non voglia entrare nella sfera politica bosniaca, è evidente come gli Accordi di Dayton siano stati sistematicamente erosi:
“I paesi occidentali hanno cercato per anni di ristrutturare la Bosnia-Erzegovina al di fuori dei parametri di Dayton. L’autonomia garantita alla Republika Srpska sta venendo meno.”
Ha poi aggiunto che Milorad Dodik ha sempre sostenuto una Bosnia-Erzegovina costruita sui principi dell’accordo di Dayton, che garantivano maggiore autonomia alle entità costituenti. Nobilo ha definito anomala la durata trentennale dell’amministrazione straniera in BiH:
“Non esiste un altro Stato al mondo dove l’amministrazione temporanea esterna dura da 30 anni.”
Critiche al ruolo dell’Alto Rappresentante
Nobilo ha duramente criticato l’operato di Christian Schmidt, attuale Alto Rappresentante internazionale per la Bosnia-Erzegovina, accusandolo di minare la democrazia:
“Uno Stato non può essere governato da un funzionario straniero che impone leggi e destituisce leader democraticamente eletti. Questo distrugge la democrazia e impedisce uno sviluppo interno autentico.”
Secondo Nobilo, senza l’interferenza dell’Alto Rappresentante, i cittadini della Bosnia-Erzegovina avrebbero trovato autonomamente un equilibrio politico sostenibile.