
(AGENPARL) – Sat 02 August 2025 Accordo di programma Umbria- Toscana, ” altro che svendita, primo passo
verso l’Italia Mediana”: nota della Giunta regionale
(Aun) – Perugia 2 ago. 025 – “L’Accordo di Programma con la Regione Toscana
è un atto di governo serio, concreto, lungimirante. Chi oggi lo attacca,
con polemiche pretestuose, falsità totali e una campagna social che
mistifica la realtà volutamente lo fa per oscurare un risultato storico che
questa Giunta a guida Proietti ha finalmente portato a casa dopo 25 anni di
stallo e promesse mancate”.
È quanto scritto in una nota della Giunta regionale, che intende rispondere
alle polemiche avanzate in questi giorni e fare chiarezza sull’intera
vicenda:
“La verità è che noi abbiamo un’idea di Umbria chiara: un’Umbria che non si
svende, un’Umbria che si riconosce come cuore dell’Italia Mediana, che non
alza confini che la penalizzano ma costruisce ponti tra territori a
vantaggio dei cittadini umbri. E l’accordo che si sta stringendo con la
Toscana va esattamente in questa direzione: cooperare per garantire ai
cittadini più servizi, infrastrutture efficienti, risposte concrete ai
bisogni reali. Ci accusano di aver barattato acqua con altro. È totalmente
falso. L’acqua del Montedoglio è una conquista attesa da un quarto di
secolo, prevista da un piano approvato bipartisan in Parlamento nel
lontanissimo 2001.
È lecito pensare che se nel 2001 l’accordo fosse stato firmato si sarebbe
conseguita l’erogazione di acqua dal Montedoglio già da allora e il lago
Trasimeno non verserebbe oggi nella tragica situazione in cui lo abbiamo
trovato.
Siamo riusciti finalmente a sbloccare questo dossier, grazie all’impegno
costante e quotidiano, e alla collaborazione con il commissario Nicola
Dell’Acqua, che ringraziamo pubblicamente.”
“L’accordo – è scritto ancora nella nota – tocca altri temi fondamentali
per i territori: infrastrutture, sanità, mobilità, prevenzione incendi,
cooperazione istituzionale. È il frutto di una visione strategica e di
trasparenza amministrativa.
Chi ci attacca evidentemente ha la memoria corta e dimentica le proprie
inefficienze nei cinque anni di governo regionale che ci hanno preceduto,
noi al contrario abbiamo scelto di governare davvero. E lo facciamo non
svendendo niente dell’Umbria alla Toscana e a nessun’altra Regione ma
ragionando in termini di sistema. Noi stiamo cercando di riparare ai danni
fatti, in alcuni casi possiamo solo ridurli, sottolineando che la scelta
dell’Alta Velocità non in Umbria è una scelta che fu fatta – diversi lustri
or sono – senza considerare gli interessi degli umbri. Umbri che, se la
stazione Medioetruria sarà realizzata, quando vorranno accedere all’Alta
Velocità, che si tratti di Creti o Rigutino, dovranno comunque prendere la
loro automobile e percorrere un tragitto di 45 minuti/1 ora e 15
(calcolando la distanza da Perugia).
Ma tant’è, questo il risultato delle politiche che ci hanno preceduto e,
nei 5 anni scorsi nulla di fatto. E all’Umbria serve come non mai uscire
dall’isolamento, dunque nell’Accordo si chiede di velocizzare la
costruzione della stazione di Alta Velocità nella localizzazione che si
riterrà piú opportuna e confacente alle esigenze degli umbri ma occorre
tenere conto che non si potrà prescindere dalle autorizzazioni di cui sarà
responsabile esclusivamente la Regione Toscana. Le intese
interistituzionali vanno raggiunte non con rapporti di forza o contrasto ma
lavorando per smussare le contrarietà e ottenere l’unanimità.
Da sottolineare che nell’Accordo istituzionale con la Toscana si sta
inserendo anche la grande e recente ‘battaglia’ per non mettere in linea
lenta i treni regionali di Umbria, Toscana Lazio, e per ottenere servizi
migliori per i nostri pendolari, battaglia che si può sperare di vincere
solo insieme in un’ottica di Italia Mediana impedendo lo scippo del
trasporto pubblico su ferro.
In campo sanitario invece l’Accordo prevede una sinergia, tutt’altro che
uno smantellamento, sull’utilizzo dell’elisoccorso che per i bisogni della
nostra piccola regione ha costi elevatissimi. Attualmente questi costi
gravano soltanto sulla Regione Umbria in una logica di mutuo aiuto mentre i
costi potranno essere ripartiti anche con la Regione Toscana, pur
garantendo tutti gli interventi per l’Umbria.
Quindi la nostra è una politica lungimirante a proposito di un mezzo
utilissimo ma che, proprio per questo, come ogni programma in campo
sanitario, deve essere sostenibile in maniera strutturale; metterlo a
disposizione anche della bassa Toscana significa ottimizzare l’utilizzo di
risorse pubbliche senza alcuna diminuzione del servizio, come assicura lo
studio di fattibilità effettuato sulla base dell’analisi statistica degli
interventi di elisoccorso. Il paragone con quanto accadeva prima con le
Marche è proprio l’opposto: sarà la Toscana a chiedere il servizio
all’Umbria e che ci sarà solo quando il nostro aeromobile potrà intervenire.
Al contrario sul fronte della lotta degli incendi, la collaborazione con la
Toscana permette di riparare a una grave carenza che chi ha amministrato
nei cinque anni precedenti conosce bene: l’Umbria era tra le uniche tre
regioni italiane a non avere alcuna dotazione di flotta aerea antincendio,
a fronte di plurime gare andate deserte. La sinergia con la vicina Toscana
che ha un’importante flotta antincendio permette di sopperire con
immediatezza a questa grave carenza ed è studiata per unire le forze e
razionalizzare gli interventi in un’ottica più ampia per la salvaguardia
dei territori.
Sempre in campo sanitario, l’Accordo prevede inoltre di trovare sinergie in
particolare nei presidi ospedalieri di confine, per la lotta alla mobilità
passiva che affligge, per specifiche branche a maggior intensità di flusso,
in particolare la Regione Umbria verso la Regione Toscana.
In conclusione questo Accordo non è un favore a nessuno, ma un investimento
sul futuro delle comunità di confine, troppo spesso dimenticate, e un
concreto primo passo in ottica d’Italia mediana, un primo passo che nessuno
ha mai avuto il coraggio di compiere finora. E mai come in questo momento
storico è chiaro il concetto che come Regione si conta di più se non si è
da soli.
L’accordo plurisettoriale con la Toscana è segno tangibile di una Regione
che lavora con serietà, senza propaganda, per dare risposte concrete e
migliorare la qualità della vita. Se a qualcuno dà fastidio che l’Umbria
torni al centro dell’attenzione nazionale, dovrà farsene una ragione. Noi
non arretriamo.
Vorremmo infine ricordare, stigmatizzando il ricorso all’attacco univoco
alla presidente Proietti che la Regione Umbria è governata da una squadra
di giunta e da una coalizione politica plurale e democratica in cui
ciascuno, con il proprio ruolo, contribuisce a rimettere in sesto
tantissime situazioni, non solo la sanità pubblica, lasciate in totale
abbandono dalla precedente amministrazione”.
Port/am