
(AGENPARL) – Fri 01 August 2025 **Medicina generale, presentato l’accordo integrativo regionale**
Si rafforza il ruolo dei medici di famiglia nell’assistenza sanitaria
territoriale
/Scritto da Pamela Pucci, venerdì 1 agosto 2025 alle 16:58/
Una svolta verso un modello di medicina di prossimità proattiva, integrata
e multidisciplinare. E’ un ulteriore passo in avanti verso una nuova
assistenza sanitaria territoriale che si attuerà pienamente quando, da qui
a metà del prossimo anno, tutte le case di comunità finanziate con le
risorse del Pnrr saranno ultimate.
Il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone
Bezzini hanno presentato oggi il nuovo accordo integrativo regionale per i
medici di medicina generale, che sarà approvato dalla giunta la prossima
settimana. A distanza di dodici anni dall’ultima intesa, con il
provvedimento si andrà a rinnovare e rafforzare massicciamente l’assetto
dell’assistenza territoriale in coerenza con il Decreto Ministeriale 77 del
2022 e la delibera regionale 1508 che riorganizza i servizi sanitari
territoriali in Toscana.
In via sperimentale, visto che ancora manca un accordo nazionale, i medici
di famiglia svolgeranno la propria funzione anche all’interno delle Case di
comunità, con un presidio notte e giorno nelle sedi hub. Di più:
l’accordo ridisegna anche le Aft, le aggregazioni funzionali territoriali
dei medici, che saranno sempre più aderenti con gli ambiti territoriali.
Sono previsti incentivi per assumere personale infermieristico e di
segreteria e dovrà essere garantita una continuità assistenziale sette
giorni su sette alla settimana.
Un modello che punta a garantire in tutte le realtà della Toscana standard
qualitativi omogenei in tutti i territori, individuando strumenti per
rispondere alla carenza di medici di medicina generale, in particolare le
aree interne, periferiche, montane ed insulari. Si tratterà dunque di un
accrescimento della tutela dei pazienti nelle aree oggi più disagiate. Il
coinvolgimento dei medici di famiglia, su base volontaria, nell’offerta di
diagnostica di primo livello offrirà invece un contributo alla riduzione
delle liste di attesa.
“E’ una vera soddisfazione – commenta il presidente Giani – aver
raggiunto in Toscana, attraverso il nostro lavoro e grazie alla
collaborazione e all’intesa con i medici famiglia, il primo accordo in
Italia a definire tutto ciò che è previsto dal DM 77 rispetto
all’organizzazione della sanità territoriale del futuro. E’ un accordo che
ha significato nazionale perché tramite questa intesa riusciremo a
popolare di personale sanitario le case e gli ospedali di comunità, dunque
ad attuare davvero il nuovo modello della sanità territoriale. Nei giorno
scorsi ho partecipato all’inaugurazione di varie Case di comunità, in zone
diverse della Toscana, ma la vera rivoluzione avverrà nel momento in cui i
medici di famiglia, associati, avranno in esse il loro ambulatorio”.
“È evidente – aggiunge Giani – che le Case di comunità diventeranno un
punto di riferimento sanitario ulteriore per i cittadini, che troveranno
risposte e continue e permanenti per i propri bisogni di salute”.
“Quello che abbiamo presentato oggi è molto di più di un semplice
accordo sindacale: è la definizione di una parte fondamentale del nuovo
modello di assistenza territoriale. In Toscana i medici di famiglia saranno
protagonisti nello sviluppo delle Case di Comunità e degli Ospedali di
Comunità e, grazie a un’organizzazione in rete, garantiranno il presidio
sanitario anche nei piccoli centri delle aree interne e periferiche della
regione – commenta l’assessore Bezzini, che sottolinea “ Si tratta di un
accordo che introduce innovazioni uniche nel panorama nazionale,
confermando la capacità della Toscana di sperimentare e costruire modelli
organizzativi territoriali all’avanguardia. Di grande rilievo, inoltre,
sono i passaggi dedicati al contributo della medicina generale al
contenimento dei tempi di attesa e alla promozione dell’appropriatezza
prescrittiva, due elementi decisivi per migliorare la presa in carico delle
persone”.
Soddisfazione anche per il direttore della direzione a welfare e sanità
della Regione, Federico Gelli, che esprime “Un grande ringraziamento per
il lavoro fatto dagli uffici della Direzione in collaborazione con le Asl,
perché con l’accordo si avvia un nuovo modello sperimentale ed innovativo
che si candida a diventare un riferimento a livello nazionale”
“Questa è una giornata importante – spiega Niccolò Biancalani,
segretario regionale della FIMMG, Federazione Italiana Medici di Medicina
Generale- perché finalmente dopo 12 anni abbiamo sottoscritto l’accordo
integrativo per la Medicina Generale. E’ veramente la base per la partenza
della riforma del Servizio Sanitario Territoriale. Adesso tutti i medici
potranno associarsi tra di loro e mettere in rete le associazioni così da
garantire una copertura capillare ed uniforme del territorio, andando anche
a popolare le case di comunità Hub e Spoke che saranno fondamentali per il
riordino del servizio e dove tutti i cittadini potranno trovare una
risposta sanitaria sul territorio. I medici saranno, inoltre, tutti
connessi e così potranno fornire risposte migliori al paziente, anche
perché qualsiasi medico potrà richiedere l’aiuto di personale di
segreteria o personale infermieristico per soddisfare i sempre nuovi e
maggiori bisogni di salute dei cittadini”.
I punti principali dell’accordo
L’accordo adottato prevede il pieno riconoscimento del ruolo del medico di
famiglia nella rete territoriale, con articolazione su base oraria e a
ciclo di scelta. La riorganizzazione delle Aft avverrà entro dicembre
2025, con l’obiettivo di una distribuzione più equa e aderente al
fabbisogno locale.
Le case di comunità si confermano snodo centrale dell’assistenza sul
territorio. E’ prevista la valorizzazione del progetto assistenziale
individuale (Pai) e della stratificazione della popolazione, per una presa
in carico personalizzata dei pazienti cronici e fragili. Ci saranno inoltre
incentivi economici legati all’appropriatezza prescrittiva, con fondi
dedicati premianti per i comportamenti virtuosi.
E’ riconosciuta un’unica forma associativa per Aft, con obblighi di
collaborazione, accesso condiviso ai dati e continuità assistenziale per
sette giorni su sette. Nell’accordo è inoltre previsto l’impegno allo
sviluppo della rete informatica regionale per raggiungere una
interoperabilità entro il 2026, in modo da garantire continuità e
sicurezza delle cure.
Sono previste indennità dedicate per i referenti delle Aft, i coordinatori
dell’attività oraria, i collaboratori di studio e gli infermieri di
comunità.
L’accordo nasce da un confronto costruttivo tra Regione Toscana, aziende
sanitarie e organizzazioni sindacali della medicina generale e mira a
superare la frammentazione dell’offerta, promuovendo modelli organizzativi
innovativi, sostenibili e orientati alla qualità.