
Il mercato petrolifero ha mostrato segni di volatilità nella serata del 1° agosto, rallentando momentaneamente la sua discesa dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il riposizionamento di due sottomarini nucleari americani in risposta alle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitrij Medvedev.
Secondo i dati della borsa ICE di Londra, alle 19:52 ora di Mosca, il contratto future sul greggio Brent con consegna a ottobre 2025 segnava un calo del 3,26%, portandosi a 69,44 dollari al barile. Pochi minuti dopo, alle 19:57, il calo si è temporaneamente ridotto al 2,59%, con il prezzo risalito a 69,92 dollari. Anche i future sul WTI con consegna a settembre 2025 hanno rallentato il calo, attestandosi a 67,63 dollari (-2,55%).
Tuttavia, questo sollievo è durato poco: alle 20:15 ora di Mosca, il Brent è tornato a perdere terreno, scendendo a 69,6 dollari (-3,04%), mentre il WTI è calato a 67,29 dollari (-3,04%).
Gli analisti attribuiscono la momentanea riduzione del calo alle dichiarazioni del presidente Trump, che ha scritto su Truth Social di aver ordinato lo spostamento di due sottomarini nucleari “verso regioni appropriate”, in reazione alle provocazioni di Medvedev. La mossa ha attirato l’attenzione dei mercati energetici, già nervosi per le tensioni geopolitiche e i rischi di escalation tra Stati Uniti e Russia.
Medvedev, che è anche presidente del partito Russia Unita, ha recentemente alzato il tono delle sue dichiarazioni contro Trump. Il 28 luglio, aveva definito gli ultimatum di Trump come “un passo verso la guerra”. Il 31 luglio, in risposta a critiche sull’economia russa, ha ironizzato parlando di “morti che camminano” e della famigerata “mano morta” sovietica, un sistema di ritorsione nucleare automatica sviluppato durante la Guerra Fredda.
I mercati, già sensibili alle dichiarazioni politiche, hanno reagito rapidamente a queste nuove tensioni. Sebbene l’effetto positivo sul prezzo del petrolio sia stato breve, la sequenza degli eventi sottolinea quanto le dinamiche geopolitiche possano influenzare il commercio delle materie prime anche in tempo reale.