
(AGENPARL) – Tue 29 July 2025 La Grotta dei Baffoni a Frasassi svela i suoi segreti
Un viaggio nel tempo: dalle ceneri dei Campi Flegrei alla pesca preistorica
Camerino, 29 luglio 2025 – Un amo da pesca in osso, selci lavorate, una tibia di orso, focolari millenari e ceneri di un’eruzione catastrofica del passato: la Grotta dei Baffoni a Frasassi è tornata a parlare dopo migliaia di anni in cui ha custodito i propri segreti.
È infatti grazie al gruppo di ricerca della Sezione di Geologia dell’Università di Camerino, composto da: Piero Farabollini, Marco Peter Ferretti, Gaia Pignocchi e Fabrizio Bendia che è stata riaperta e studiata questa “ampolla del tempo”, che ha tenuto nascosti i suoi segreti diversi metri al di sotto delle concrezioni tipiche della grotta.
Le ceneri vulcaniche rinvenute nella cavità sono attribuite a una grande eruzione dei Campi Flegrei, avvenuta circa 14.000 anni fa, le cui emissioni, trasportate dai venti in alta quota, raggiunsero anche le Marche e furono preservate quasi esclusivamente qui, proprio grazie al riparo offerto dall’anfratto.
L’amo da pesca in osso con tacche per il cordino è una scoperta rara e preziosa, che racconta la quotidianità del passato con una nitidezza sorprendente.
I resti di orsi ci riportano a quando la grotta era la tana preferita di questi antichi plantigradi.
“I reperti – affermano i Geologi Unicam – sono più di 300, tra antiche ceramiche, selci ed innumerevoli ossa, coprendo un periodo che, se confermato dagli studi in corso sui materiali, potrebbe estendersi addirittura fino al Paleolitico. Si è trattato, inoltre, di un’esperienza unica ed estremamente formativa per le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea in Geologia, Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali e Tecnologie e diagnostica per i beni culturali, protagonisti di ritrovamenti che fino ad allora avevano soltanto studiato nei libri”.