
L’euro è sceso oggi al livello più basso da un mese rispetto al dollaro statunitense, sulla scia dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, ritenuto dagli analisti più favorevole a Washington che a Bruxelles. Il mercato ha reagito con scetticismo, penalizzando la moneta unica e sottolineando le incertezze sulle prospettive economiche dell’Eurozona.
L’euro ha toccato un minimo dallo scorso 23 giugno, scendendo dello 0,5% nel corso della giornata e attestandosi infine a 1,1565 USD, in calo dello 0,17%. Il forte ribasso segue il tonfo dell’1,3% registrato lunedì, il più marcato in oltre due mesi, alimentato da timori di rallentamento economico e da un calo dei rendimenti obbligazionari nei Paesi membri dell’UE.
La debolezza dell’euro ha favorito un ulteriore rafforzamento del dollaro, che ha guadagnato l’1% rispetto a un paniere di valute principali. L’indice del dollaro è salito dello 0,2% raggiungendo 98,811 punti.
Tra le altre valute, la sterlina britannica è scivolata ai minimi da due mesi, toccando 1,3338 USD, mentre lo yen giapponese ha segnato un lieve aumento dello 0,1% a 148,405 JPY per dollaro.
In calo anche le valute oceaniche: il dollaro australiano ha perso lo 0,18% a 0,65095 USD, e il dollaro neozelandese è sceso dello 0,24% a 0,59570 USD.
Lo yuan cinese, intanto, ha raggiunto il minimo settimanale a 7,1794 contro il dollaro nei mercati offshore, in attesa di sviluppi nei colloqui commerciali tra Washington e Pechino.