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Comunicato Stampa
29 luglio 2025
Gaza: Save the Children, la malnutrizione acuta nei bambini sotto i 5 anni è aumentata di 10 volte nelle cliniche dell’Organizzazione negli ultimi 4 mesi di assedio totale
Negli Spazi a misura di bambino dell’Organizzazione gli assistiti rimangono fino a due giorni senza cibo e svengono per mancanza di energie. L’unico modo per porre fine alla carestia di massa– che solo a luglio ha ucciso 25 bambini secondo le Nazioni Unite – è attraverso un cessate il fuoco definitivo e il ripristino delle condizioni che consentano al sistema umanitario di funzionare a pieno ritmo e su vasta scala
Il numero di bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta visitati nelle cliniche di Save the Children a Gaza è incrementato di 10 volte in quattro mesi, mentre le morti infantili dovute alla fame aumentano e l’autorità umanitaria globale per le crisi alimentari ha avvertito che la carestia si sta manifestando nella Striscia[1]. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Dei 3.533 bambini sottoposti a screening per la malnutrizione da Save the Children durante la prima metà di luglio, 259 sono stati ricoverati per cure (7%) rispetto ai 28 (1%) di marzo. Il numero di bambini ricoverati per malnutrizione nelle prime due settimane di luglio è vicino al totale di tutto giugno, una tendenza che i team che lavorano nei due principali centri sanitari di Save the Children hanno descritto come pericolosa e senza precedenti[2].
Più di quattro donne su 10 incinte e in fase di allattamento – il 43% – sottoposte a screening presso le cliniche di Save the Children a luglio sono risultate malnutrite, quasi il triplo rispetto a marzo, quando il governo israeliano ha importo un assedio totale a Gaza[3].
Questi dati arrivano mentre l’ultimo rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha rilevato che “a Gaza si sta attualmente verificando lo scenario peggiore di carestia”, con oltre 70.000 casi di bambini sotto i cinque anni e 17.000 casi di donne incinte e in allattamento che soffrono di malnutrizione acuta in tutta la Striscia[4].
Finora, 147 persone, tra cui 88 bambini, sarebbero morte a causa di malnutrizione e fame dall’ottobre 2023, secondo il Ministero della Salute. Secondo le Nazioni Unite, almeno 25 bambini sono morti di malnutrizione solo a luglio.
Secondo i team di Save the Children, i piccoli assistiti negli Spazi a misura di bambino rimangono fino a due giorni senza cibo e svengono per mancanza di energie. Le donne nelle aree dedicate a mamme e bambini, progettate per supportare chi si prende cura dei minori, arrivano esauste e in disperato bisogno di supporto.
Le famiglie sono costrette a cercare il cibo tra i rifiuti. Un membro dello staff di Save the Children ha parlato dei bambini che sono assistiti negli Spazi dedicati dell’Organizzazione. Esprimendo i suoi desideri, una bambina ha detto: “Prego che si arrivi a una tregua e che ci facciano entrare del cibo prima che moriamo”.
Le organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, hanno lanciato l’allarme chiedendo la fine immediata dell’assedio e il ripristino della distribuzione continuativa di cibo, acqua pulita, forniture mediche e altri aiuti attraverso i canali umanitari esistenti, guidati dalle Nazioni Unite e basati sui principi umanitari.
“I bambini di Gaza stanno morendo di fame davanti ai nostri occhi. Stiamo assistendo a tassi record di malnutrizione dopo quasi cinque mesi di assedio totale da parte del Governo israeliano che blocca l’ingresso degli aiuti. Questa è una fame inflitta in modo deliberato. È inaccettabile che i bambini stiano morendo di fame, deperendo sotto i nostri occhi e desiderino morire, mentre tonnellate di cibo salvavita e scorte nutrizionali, che potrebbero invertire una crisi interamente provocata dall’uomo, attendono appena oltre il confine o addirittura all’interno di Gaza. Tutte le prove disponibili indicano che il Governo israeliano sta usando la fame come arma di guerra” ha dichiarato Ahmad Alhendawi, Direttore Regionale di Save the Children per il Medio Oriente, l’Europa Orientale e il Nord Africa.
“Questi bambini non moriranno se ci sarà consentito di fare il nostro lavoro. Possiamo curare la malnutrizione. Ma senza le risorse e le condizioni necessarie, non possiamo salvare i bambini da una condizione che si può prevenire. Un’intera generazione è sull’orlo del baratro. Ogni giorno senza accesso significa che più bambini moriranno e sempre di più affronteranno il rischio di danni irreversibili che comprometteranno radicalmente il loro futuro. Il recente annuncio di una cosiddetta “pausa” per consentire l’arrivo di un piccolo flusso di aiuti a Gaza potrebbe rivelarsi utile, ma è ben lungi dall’essere ciò che serve per salvare i minori della Striscia e le loro famiglie dal baratro della morte. Le nostre cliniche stanno facendo tutto il possibile per curare i bambini che visitano, ma l’unico modo per porre fine a questa carestia di massa è attraverso un cessate il fuoco definitivo e il ripristino delle condizioni affinché il sistema umanitario possa funzionare a pieno ritmo e su vasta scala, come è pronto a fare” ha concluso Alhendawi.
I bambini sono sempre i più vulnerabili agli impatti immediati e a lungo termine delle crisi alimentari e, senza cibo a sufficienza e un giusto equilibrio nutrizionale, corrono un rischio elevato di sviluppare una malnutrizione acuta. La malnutrizione può causare arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo mentale e fisico e aumentare il rischio di contrarre malattie mortali.
Save the Children lavora a Gaza da decenni. Gestisce due centri sanitari primari a Gaza, fornendo servizi essenziali a bambini, madri e famiglie, tra cui screening e cure per la malnutrizione. L’Organizzazione è pronta a potenziare gli aiuti salvavita insieme ai partner. I suoi team forniscono acqua, gestiscono spazi a misura di bambino e aree per mamme e bambini dove le donne incinte e in allattamento possono ricevere supporto nutrizionale, per l’alimentazione dei neonati e per l’assistenza psicosociale. Allestisce anche centri di apprendimento temporanei per aiutare i bambini a proseguire la loro istruzione.
[1]https://www.ipcinfo.org/fileadmin/user_upload/ipcinfo/docs/IPC_GazaStrip_Alert_July2025.pdf
[2]Save the Children ha sottoposto a screening 2.640 bambini per malnutrizione presso i propri centri sanitari a marzo, ammettendone 28 (1%) malnutriti al programma di trattamento. A luglio, fino al 17, l’Organizzazione ha sottoposto a screening 3.533 bambini e ne ha ammessi 259 (7%). A giugno sono stati sottoposti a screening 6.297, di cui 300 (5%) sono stati ricoverati.
[3] Delle 747 donne in gravidanza e allattamento sottoposte a screening a giugno, 323 (43%) sono risultate malnutrite. A marzo, erano 152 le donne sottoposte a screening su 947 (16%).
[4] Lo screening dei bambini per la malnutrizione acuta, nota anche come deperimento, prevede la valutazione del loro stato nutrizionale attraverso la misurazione del peso, dell’altezza e della circonferenza del braccio (MUAC), oltre alla ricerca di altri indicatori come edema o gonfiore. Sebbene rappresenti una minaccia per la vita dei bambini piccoli, la malnutrizione grave può essere trattata, anche con l’uso di alimenti fortificati.
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