
(AGENPARL) – Tue 29 July 2025 *Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia firmano un accordo di
collaborazione per la sanità con al centro innovazione, ricerca e servizi
al cittadino *
(aun) – Perugia, 29 lug. 025 – La sanità digitale, la medicina
personalizzata e l’innovazione tecnologica in ambito biomedicale e
sociosanitario sono al centro di un accordo di collaborazione siglato
stamani tra la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia.
Il documento è stato firmato nella sede della Giunta regionale di Palazzo
Donini, dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti e dal
Magnifico rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, che hanno
evidenziato l’importanza di questo memorandum che punta a favorire uno
sviluppo all’avanguardia nel settore sanitario attraverso investimenti
mirati in ricerca e sviluppo.
“Si tratta di un accordo importantissimo – ha detto la presidente Proietti
– che prevede una molteplicità di attori e va nella direzione
dell’innovazione più spinta. Parliamo di scienze omiche, quindi di medicina
personalizzata che si basa su campionamenti analizzati e studiati con
l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Un progetto questo, che vedrà la
Regione Umbria come prima sede in Italia che ha stipulato un accordo di
tale importanza”.
La presidente ha quindi sottolineato come “il memorandum della durata
quinquennale, rappresenti un passo fondamentale per la sanità pubblica
umbra. Si parte oggi dall’intesa tra i due enti pubblici Regione e
Università, per poi nei prossimi giorni lavorare concretamente con gli
altri attori protagonisti del programma, primo tra tutti Confindustria
Umbria. Il protagonismo delle imprese umbre ci sarà tramite il
coinvolgimento diretto di Confindustria, del cluster e delle aziende che
operano nell’ambito biomedicale”.
Dopo aver ringraziato il Magnifico Rettore per la proficua collaborazione,
la presidente Proietti ha ricordato che la Regione “punta con decisione
sull’innovazione per offrire servizi sempre più vicini ai cittadini e per
valorizzare la ricerca portata avanti dai professionisti di eccellenza
della nostra Università. La digitalizzazione in questo contesto, è la
chiave per una medicina più efficiente, personalizzata e accessibile e le
finalità principali dell’intesa includono proprio la promozione e lo
sviluppo della medicina personalizzata e della diagnostica omica con un
focus sul miglioramento dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali
e dell’assistenza domiciliare integrata. Inoltre, il trasferimento di
conoscenze e tecnologie tra il mondo accademico, sanitario e industriale
rappresenta un punto fondamentale per potenziare la capacità regionale di
innovazione in ambito biomedico, farmaceutico, ambientale e contribuire
alla riduzione delle disuguaglianze sanitarie, migliorando l’accesso a cure
personalizzate e di prossimità”.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia ha sottolineato
“la visione integrata per l’innovazione biomedica e la sanità pubblica. Il
progetto nasce da una visione condivisa tra l’Università, la Giunta
regionale dell’Umbria e Confindustria Umbria, fondata su concretezza
operativa e approccio sistemico, con particolare attenzione al settore
sanitario. L’obiettivo è promuovere modelli di collaborazione innovativi e
radicati nel territorio, in cui l’Ateneo diventa partner strategico della
Regione, contribuendo allo sviluppo della ricerca del trasferimento
tecnologico e del benessere collettivo, secondo la terza missione
dell’Università. Per affrontare efficacemente le sfide della medicina
personalizzata e delle scienze ‘omiche’, – ha precisato – il progetto
propone un modello integrato che combina tre pilastri essenziali: campioni
biologici di qualità alimentati da campioni provenienti da cliniche
universitarie, raccolti secondo rigorosi protocolli clinici e molecolari. A
ciò si aggiunge un coinvolgimento attivo della popolazione, promosso dalla
governance regionale, per garantire una base dati solida, rappresentativa e
utile alla ricerca traslazionale. Tecnologie analitiche all’avanguardia in
grado di rilevare biomarcatori anche in tracce minime, assicurando così
diagnosi accurate e monitoraggi efficaci per la personalizzazione delle
cure; intelligenza artificiale per la conoscenza biomedica in grado di
analizzare grandi volumi di dati biologici, clinici e molecolari. Questi
sistemi – ha proseguito – saranno capaci di trasformare i dati in
conoscenza utile, generando soluzioni concrete per la medicina di
precisione. Questa capacità di integrare campionamento avanzato, tecnologie
analitiche e intelligenza artificiale in un unico ecosistema operativo
rappresenta un unicum a livello internazionale. Il progetto – ha concluso
il Rettore – si configura così come un modello innovativo per la ricerca
biomedica e l’evoluzione del sistema sanitario regionale e nazionale,
rafforzando il ruolo dell’Ateneo come catalizzatore di sviluppo sociale,
culturale ed economico”.
Il memorandum si basa sulle direttive del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR)- in particolare la Missione 6 Salute – e si allinea al
programma di governo regionale e con gli obiettivi del Piano socio
sanitario in fase di stesura.
Elemento centrale di questa collaborazione è il progetto “CURI – Centro
Umbro di Ricerca e Innovazione”, già finanziato nell’ambito del bando
“Ricerca Sisma 2016”.
Il centro CURI, con un investimento universitario di 5 milioni di euro, si
configura come una piattaforma strategica per la medicina 4P
(Partecipativa, Personalizzata, Predittiva e di Precisione), con
l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario e generare ricadute positive
per il settore produttivo regionale.
All’interno della piattaforma CURI, spicca il progetto “Omnia Health”, una
soluzione concreta che propone una rete tecnologica per la diagnostica
multidisciplinare avanzata, diffusa sul territorio, centrata sul paziente e
pienamente integrata con il sistema sanitario regionale. La Regione Umbria
si è impegnata a sostenere ulteriormente questo progetto con risorse
regionali disponibili.
Gli ambiti di collaborazione strategica delineati nell’accordo di
collaborazione prevedono:
*Ricerca e innovazione*: sviluppo congiunto di progetti su medicina
personalizzata, analisi omiche e intelligenza artificiale applicata alla
salute.
*Formazione e competenze*: realizzazione di percorsi formativi avanzati
(Master, Summer School, dottorati industriali) sui temi delle scienze
omiche e biotecnologia digitale.
*Infrastrutture e logistica sanitaria*: supporto allo sviluppo di sistemi
di raccolta e trasporto refrigerato di campioni biologici, e gestione di
dati sanitari mediante piattaforme ICT sicure.
*Validazione clinico-organizzativa*: collaborazione con i dipartimenti di
emergenza-urgenza (DEA di livello I e II) e le case di comunità/ospedali di
comunità per sperimentare e implementare modelli innovativi di presa in
carico del paziente.