
(AGENPARL) – Mon 28 July 2025 Comunicato Stampa n. 42/2025
Enac pubblica la relazione 2024 su wildlife strike in Italia: 2.618 gli impatti con
la fauna selvatica nel 2024
Roma, 28 luglio 2025 – Pubblicata sul sito Enac la relazione sugli eventi di wildlife strike inconvenienti e incidenti aeronautici causati da impatti con volatili e fauna selvatica contro aeromobili civili che si sono verificati nel corso del 2024.
La relazione, elaborata da Bird Strike Committee Italy (BSCI), commissione dell’Enac,
evidenzia come, con l’aumento dei dati di traffico, siano aumentati anche gli impatti tra gli
aerei e la fauna selvatica: nel 2024 si sono registrati 2.618 eventi, con un incremento
dell’8,36% rispetto al 2023. Un aumento coerente con la crescita dei movimenti aerei
(+7,22%), che dimostra come il fenomeno dei wildlife strike sia direttamente proporzionale
all’intensità del traffico.
“Sono numeri che non devono allarmare, ma responsabilizzare” spiega Claudio
Eminente, Presidente del BSCI e Direttore Centrale Enac. “Dal 2002, quando vennero
registrati 348 eventi, è aumentato il traffico aereo e il fenomeno del wildlife strike è
cresciuto in modo costante. Al contempo, però, sono stati sviluppati sistemi di
monitoraggio e prevenzione tra i più avanzati al mondo. Altri Paesi registrano solo gli
impatti con danni evidenti o ritrovamento di carcasse, mentre il metodo di analisi adottato
in Italia considera valide anche le segnalazioni di presunti impatti sotto i 300 piedi,
garantendo un livello di accuratezza che viene riconosciuto a livello internazionale”.
Il BSCI è presente, dal 2016, nel board del World Birdstrike Association Europe.
Dalla relazione emerge che i mesi più critici sono quelli estivi (maggio-agosto), periodo in
cui molti giovani volatili sono in volo, aumentando il rischio di collisioni; le fasi più
pericolose per gli impatti rimangono decollo e atterraggio, quando gli aerei si trovano entro
i 300 piedi da terra. Gli uccelli più coinvolti negli impatti con aeromobili nel 2024 sono stati
rondini (245 eventi) e gabbiani reali (175 eventi), seguiti dal gheppio (148 eventi) e dai
piccioni, in forte aumento (+62%). Tra i mammiferi, la lepre resta la specie più colpita.
Tuttavia, il 56% degli eventi coinvolge specie non identificate, a causa dell’impossibilità di