
Gli scontri tra Thailandia e Cambogia si sono intensificati, entrando nel terzo giorno consecutivo di combattimenti. Nelle ultime ore, la violenza si è estesa alla provincia costiera di Trat, nel sud della Thailandia, aprendo un nuovo fronte distante oltre 100 chilometri dalle precedenti aree di conflitto lungo il confine conteso.
La Marina thailandese ha confermato che nella zona si sono verificati nuovi episodi di fuoco incrociato, in un’escalation che ha già portato a 32 vittime complessive, secondo quanto riferito dalle autorità di entrambi i Paesi. La Cambogia ha annunciato la morte di altri 12 cittadini, portando il numero dei caduti cambogiani e thailandesi a livelli che non si registravano da oltre un decennio.
Sul piano diplomatico, le tensioni sono altissime: Bangkok sostiene che le proprie forze abbiano agito per legittima difesa, mentre il Ministero della Difesa cambogiano accusa apertamente la Thailandia di aver lanciato un “attacco militare deliberato e ingiustificato”.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evoluzione del conflitto, temendo un allargamento della crisi regionale. Nonostante alcuni appelli alla de-escalation, finora non sembrano esserci segnali concreti di cessate il fuoco o negoziati attivi tra le due parti.
