
Un ordigno esplosivo è detonata nelle prime ore di sabato mattina davanti all’abitazione di Konstantinos Varsamis, presidente dell’associazione delle guardie carcerarie greche, a Sykies, sobborgo della città di Salonicco, nel nord della Grecia. L’esplosione è avvenuta intorno alle 2:10 ora locale e ha causato danni significativi, lasciando due persone ferite leggermente dai vetri infranti.
Secondo quanto riportato dalla polizia greca, l’ordigno conteneva circa tre chilogrammi di esplosivo ed era stato piazzato davanti alla porta d’ingresso del condominio dove abita Varsamis, al primo piano. Fortunatamente il dirigente è rimasto illeso, mentre tre edifici residenziali sono stati danneggiati, con finestre in frantumi e un muro crollato, secondo quanto riferito anche da un giornalista dell’Associated Press presente sul posto.
Un residente del quartiere, Tzetno Kelo, 52 anni, ha raccontato di essere stato svegliato dalla forte esplosione: “I vetri rotti di una finestra sono caduti sul mio letto e mi sono ritrovato coperto di sangue”. L’uomo è stato ricoverato brevemente in ospedale e poi dimesso.
Un testimone ha riferito di aver visto un uomo camminare nella via poco prima della deflagrazione. La polizia sta escludendo per ora l’ipotesi terroristica, concentrando le indagini su bande criminali, secondo quanto riferito da due agenti che hanno parlato in anonimato. Varsamis ha lavorato per anni nel carcere di Diavata, a ovest di Salonicco, noto per ospitare criminali e terroristi condannati.
La polizia ha preso misure di protezione per Varsamis, e le indagini sono ora nelle mani dell’Unità per la Criminalità Organizzata. Gli inquirenti stanno analizzando riprese delle telecamere di sorveglianza e testimonianze raccolte sul posto per risalire agli autori dell’attacco.