
I risultati del sondaggio pubblicato il 23 luglio 2025 su Agenparl.eu, intitolato ‘Mancata riforma delle pensioni 2025: delusione e incertezza tra gli italiani’, riflettono un profondo senso di tradimento da parte dei cittadini, in particolare dei lavoratori prossimi alla pensione e di quelli impiegati in settori usuranti. Le promesse elettorali di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che avevano garantito l’abolizione della Legge Fornero e l’introduzione di misure come ‘Quota 41’ per un accesso anticipato e dignitoso alla pensione, non solo non sono state mantenute, ma il sistema previdenziale è stato ulteriormente inasprito. L’aumento dell’età pensionabile a 64,8 anni, le penalizzazioni su misure come Quota 103 e Opzione Donna e l’introduzione di meccanismi che obbligano i dipendenti pubblici a destinare una quota del TFR a fondi privati rappresentano un passo indietro rispetto alle aspettative di flessibilità e giustizia sociale. Personalmente sostengo con fermezza che ogni lavoratore debba avere il diritto di accedere alla pensione a 60 anni, con il sistema retributivo, per garantire una quiescenza dignitosa che valorizzi il contributo offerto al Paese. La decisione di dirottare il TFR verso la previdenza complementare, spesso senza un consenso esplicito, appare come un’ulteriore beffa per i lavoratori pubblici, che vedono eroso il loro salario differito senza garanzie di equità. È inaccettabile che promesse di cambiamento si siano tradotte in misure che aggravano le condizioni di chi ha lavorato una vita. Il governo deve ascoltare il grido di delusione emerso dal sondaggio e agire con urgenza per una riforma che metta al centro i diritti dei lavoratori, la sostenibilità del sistema e l’equità intergenerazionale.
Lo dichiara l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica