
(AGENPARL) – Fri 25 July 2025 L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità la mozione di
Eleonora Pace (FdI), Nilo Arcudi (Tp-Uc) e Andrea Romizi (FI), emendata alla
luce dei fatti nuovi sopraggiunti a livello societario e del recente incontro
con i lavoratori da parte di consiglieri regionali e rappresentati della
Giunta
(Acs) Perugia, 25 luglio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
approvato all’unanimità la mozione di Eleonora Pace (FdI), Nilo Arcudi
(Tp-Uc) e Andrea Romizi (FI) relativa alla “istituzione di un tavolo di
confronto sull’evoluzione del processo di fusione tra Coop Centro Italia e
Unicoop Tirreno in Unicoop Etruria”, atto che è stato emendato con il
consenso di tutti i gruppi consiliari alla luce dei fatti nuovi sopraggiunti
a livello societario e del recente incontro con i lavoratori da parte di
consiglieri regionali e rappresentati della Giunta, che ha imposto modifiche
al testo dell’atto originario, da tempo depositato.
Il nuovo testo, come emendato stamani in Aula, impegna la Giunta regionale
“ad aprire un tavolo di confronto con la nuova dirigenza di Unicoop
Etruria, coinvolgendo anche le sigle sindacali e i rappresentanti dei Comuni
umbri, per monitorare l’impatto sui lavoratori e sul tessuto economico
regionale, al fine di garantire la massima trasparenza e il coinvolgimento
attivo di tutti i soggetti interessati”.
In Aula, Eleonora Pace ha ricordato le premesse da cui nasce questo impegno
della Regione: “La fusione per incorporazione di Coop Centro Italia in
Unicoop Tirreno è un processo che si inserisce in un contesto economico e
finanziario difficile, nel quale le sfide per le imprese, in particolare
quelle cooperative, risultano essere sempre più complesse in termini di
costi ed efficienza. L’obiettivo dichiarato di questa fusione è
ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza produttiva e di servizio,
creando al contempo nuove opportunità di sviluppo. Tuttavia è necessario
che vengano rispettati alcuni principi fondamentali: la priorità assoluta
deve essere quella di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la
salvaguardia dei posti di lavoro, valorizzando le competenze locali del
territorio. I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle
possibili conseguenze occupazionali, in particolare per le sedi operative e
la rete di vendita presenti in Umbria; la riorganizzazione delle sedi e della
logistica potrebbe comportare, infatti, una riduzione del personale nelle
strutture umbre, con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale e
sul tessuto sociale della nostra regione. La fusione potrebbe, inoltre,
causare la chiusura o il ridimensionamento di punti vendita in Umbria
mettendo a rischio l’accesso dei cittadini ai servizi offerti dalla
cooperativa. È indispensabile che questo processo di fusione venga
accompagnato da politiche di supporto concrete, per garantire che il
cambiamento porti vantaggio non solo alle cooperative stesse ma anche alle
persone che vi lavorano e alle nostre comunità locali, diventando così
un’opportunità per innovare il nostro sistema cooperativo e favorire la
crescita della nostra economia locale”.
Cristian Betti, capogruppo del PD, ha ringraziato Eleonora Pace “per aver
coinvolto il resto del Consiglio e permesso a tutti i capigruppo, di
maggioranza e minoranza, di poter accompagnare questa proposta cui teniamo
molto, relativa a una vicenda che abbiamo seguito da vicino fin
dall’inizio. Questa mozione ci trova tutti concordi nell’avviare questo
tavolo per condividere un percorso che possa portare alle finalità previste
nell’atto presentato in Aula. Sosterremo in ogni modo questa azione”.
Nilo Arcudi (TpUc): “Condividiamo la preoccupazione con tutti i gruppi
politici. La grande distribuzione è una realtà fondamentale per l’Umbria.
Coop Centro Italia è stata una realtà importantissima. La sede in Toscana e
non più a Castiglione del lago rappresenta ovviamente un problema per i
lavoratori e per l’indotto economico che viene generato e anch’esso messo
a rischio da questa operazione, senza contare che quando avvengono mutamenti
come questo, tutti garantiscono la tutela dei posti di lavoro ma poi si
verificano esigenze di riorganizzazione e razionalizzazione che modificano lo
stato delle cose. Le questioni sono tante: dalla preoccupazione dei
lavoratori, molti dei quali hanno anche responsabilità familiari e
genitoriali, alle reti di vendita: quelle più efficienti e produttive
resteranno aperte ma altre rischieranno la razionalizzazione. C’è anche la
questione logistica, con un magazzino sempre più esternalizzato e la
possibilità che sui banchi compaiano prodotti toscani in luogo di quelli
umbri. Dobbiamo cercare di limitare i danni”.
Fabrizio Ricci (Avs): “Anche noi sosteniamo questa mozione, perfettamente
coerente con il percorso che abbiamo intrapreso. Siamo stati fisicamente
presenti alle manifestazioni dei lavoratori e abbiamo recepito le loro
preoccupazioni. Dobbiamo monitorare e gestire la vicenda affinché non ci sia
perdita dei posti di lavoro. La Giunta ha indicato l’intenzione di avere
grande attenzione sul tema”.
Infine, l’assessore Francesco De Rebotti ha preso atto “con soddisfazione
della concordia fra tutte le forze politiche su questo importante impegno”.
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80591