
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 Milano, progetto CARE for Homeless
Nel centro Post Acute di Progetto Arca:
20 posti letto per assistenza sanitaria e sociale alle persone senza dimora malate
grazie all’8xmille di Unione Buddhista Italiana
Portata ora a termine una formazione specifica sul fine vita per 45 operatori e 15 volontari:
la relazione di cura necessita ascolto e compassione
Delle 255 persone accolte e dimesse nell’ultimo anno, ben il 76% ha proseguito il suo percorso di vita in servizi di riabilitazione o in strutture di accoglienza, mentre il 6% ha recuperato l’autonomia andando a vivere in una casa e lasciando la vita in strada.
Sono i numeri che descrivono il centro Post Acute di Fondazione Progetto Arca a Milano, che accoglie persone senza dimora dimesse dagli ospedali per garantire assistenza sanitaria e accompagnamento sociale in un luogo protetto e affrontare così la delicata fase della convalescenza evitando ricadute inevitabili se tornassero in strada.
Venti posti letto e un’equipe di medici, infermieri, assistenti sociali, oss e volontari in un centro diventato importante punto di riferimento per ATS e Comune di Milano, sostenuto grazie ai fondi 8xmille di Unione Buddhista Italiana all’interno del Bando Umanitario 2024 che supporta proprio i progetti che promuovono la compassione, l’attenuazione della sofferenza, il rispetto dei diritti e della dignità.
Il quadro clinico della maggioranza degli ospiti della struttura è compromesso da malattie croniche o pluri-patologie accumulate negli anni a causa dalla condizione di vita in strada (infezioni alle vie respiratorie, malattie della pelle, disturbi cardiaci). I tempi di degenza superano spesso i 30 giorni previsti dalle convenzioni e molti casi sono in fase terminale della malattia.
Proprio per questi casi di ospiti della struttura colpiti da malattie severe o in fine vita, è stato ideato il progetto CARE for Homeless, sostenuto dall’8xmille UBI, che ha permesso l’allestimento di altri 5 posti letto dedicati al servizio “Sollievo”, dove operatori e volontari specificamente formati offrono assistenza sanitaria, sostegno psicologico e accompagnamento umano ed emotivo.
Progetto Arca ha organizzato nelle scorse settimane una formazione specifica sul fine vita dedicata a 45 operatori e 15 volontari per migliorare le competenze necessarie nella relazione di cura: capacità di ascolto, empatia e compassione. Una formazione guidata da esperti che ha riflettuto sulla morte fisica, psichica e sociale della persona, rivolta al personale del reparto Post Acute oltre che agli educatori degli altri centri di accoglienza che la fondazione gestisce.
“Il primo fondamentale diritto che perde chi non ha una casa è il diritto alla cura. Difenderlo è ciò che facciamo qui ogni giorno, con un approccio di cura basato sulla presa in carico dei bisogni globali della persona, assicurando alla persona fragile, senza una casa ma anche senza una rete di familiari e amici, di non essere più sola, soprattutto ora nell’affrontare una malattia inguaribile o il fine vita” racconta Costantina Regazzo, direttrice dei servizi di Progetto Arca. “Ricordo il signor Roberto che un giorno mi disse: per un problema alla laringe non riuscivo più a parlare; qui ho incontrato persone che sanno ascoltarmi anche solo con gli occhi”.