
La National Oil Corporation (NOC) della Libia ha registrato importanti successi legali in Francia, ma continua a fronteggiare una delicata battaglia giudiziaria da oltre 24 milioni di euro.
In un comunicato diffuso mercoledì, la compagnia petrolifera statale ha annunciato di aver ottenuto tre verdetti favorevoli dalla Corte d’Appello di Parigi lo scorso 13 marzo 2025. Le sentenze hanno annullato il congelamento preventivo di beni e azioni della NOC, richiesto da tre società svizzere — Sysmed Travel, Jallouli Communications Group Easymedia e Hospital de la Tour — per un valore complessivo di 35 milioni di euro.
I sequestri si basavano su lodi arbitrali pronunciati contro lo Stato libico dalla Camera di Commercio Internazionale, ma la Corte francese ha riconosciuto che la NOC non era parte nei procedimenti originari, ristabilendone così l’autonomia legale.
“Queste decisioni riaffermano l’indipendenza della National Oil Corporation e salvaguardano le sue risorse operative all’estero”, si legge nella nota diffusa dalla compagnia.
Tuttavia, la situazione non è del tutto favorevole per la NOC. In un caso separato, la Corte d’Appello di Parigi si è pronunciata contro la società libica il 19 giugno 2025, confermando il sequestro preventivo richiesto nel 2022 dalla società cipriota Olin.
Olin aveva ottenuto un arbitrato internazionale nel 2018 che imponeva alla Libia di pagare 24,37 milioni di euro. Pur non essendo stata parte della controversia originale, la NOC è stata ritenuta dalla Corte francese un’estensione dello Stato libico e quindi soggetta a esecuzione forzata.
La NOC ha reagito prontamente annunciando di aver presentato ricorso alla Corte di Cassazione francese: “Restiamo pienamente impegnati a perseguire tutte le vie legali disponibili per difendere i nostri beni”, ha dichiarato la società, ribadendo la propria estraneità alla causa in oggetto.
Il caso mette in luce la crescente pressione legale a cui è sottoposta la NOC, spesso coinvolta in complesse dispute internazionali legate al difficile contesto politico ed economico della Libia. Pur avendo ottenuto importanti riconoscimenti giuridici sulla sua autonomia, la battaglia legale per proteggere gli asset all’estero è tutt’altro che conclusa.