
Klaus Schwab, fondatore e volto storico del World Economic Forum (WEF), è finito al centro di gravi accuse: secondo quanto rivelato dal quotidiano svizzero Sonntags Zeitung, Schwab avrebbe ordinato la manipolazione dei dati contenuti nel Global Competitiveness Report 2017/18 per minimizzare gli effetti positivi della Brexit sull’economia britannica.
Un’indagine legale indipendente condotta dallo studio Homburger, avviata in seguito a una serie di denunce interne, sostiene che Schwab avrebbe scritto un promemoria allo staff per esigere che la Gran Bretagna non mostrasse alcun miglioramento nelle classifiche del rapporto, nonostante i dati indicassero una maggiore competitività post-referendum. L’intento, secondo le accuse, sarebbe stato quello di impedire che i sostenitori della Brexit potessero utilizzare il documento come argomento a favore dell’uscita dall’UE.
Nel documento ufficiale, infatti, la posizione del Regno Unito scendeva dal settimo all’ottavo posto nella classifica globale, nonostante nessun impatto negativo tangibile fosse ancora rilevabile. Il rapporto dichiarava che la Brexit “per definizione indebolirà i mercati del Regno Unito”, suggerendo un futuro economico incerto per Londra, in contrasto con le prove del momento.
Secondo i critici, questa mossa riflette un atteggiamento comune tra le élite globaliste, secondo cui l’uscita di una nazione dall’UE deve apparire economicamente dannosa, per evitare emulazioni. La Brexit, insieme all’elezione di Donald Trump, è infatti considerata uno dei principali colpi inferti all’agenda globalista portata avanti dal WEF.
Reazioni politiche
Nigel Farage, figura simbolo del fronte Brexit, ha commentato le rivelazioni dicendo:
“Ogni teoria del complotto su Klaus Schwab ora si rivela vera. È un pericoloso manipolatore globalista.”
Anche Richard Tice, vice leader di Reform UK, ha attaccato duramente:
“Non sorprende che il WEF globalista sembri aver distorto i fatti per oscurare i benefici della sovranità. Reform non vuole avere nulla a che fare con loro.”
Lord David Frost, ex negoziatore britannico con l’UE, ha definito le accuse “prove dirette dell’ostilità dell’establishment mondiale nei confronti della Brexit”.
Accuse aggiuntive
Oltre alla manipolazione dei dati sulla Brexit, Schwab è stato accusato anche di aver esagerato i risultati economici dell’India per convincere il primo ministro Narendra Modi a partecipare al vertice annuale del WEF a Davos.
L’indagine avrebbe inoltre rivelato presunte condotte inappropriate nei confronti di membri giovani del personale femminile, nonché irregolarità finanziarie e abusi di potere. Klaus Schwab, che nel frattempo ha lasciato la guida operativa del WEF, ha negato tutte le accuse.
Se confermate, queste rivelazioni rischiano di minare ulteriormente la credibilità del WEF e del suo storico fondatore, già da tempo nel mirino di critiche per il suo ruolo percepito nella promozione di una governance tecnocratica e transnazionale.