
(AGENPARL) – Wed 23 July 2025 Comunicato Stampa –
PAC, Martinangelo, Satta e Tavoletta: Sul secondo pilastro PAC l’UE ha ragione
“L’Europa che nacque con la Pac non esiste più e con essa si è profondamente trasformata fin qui anche la Pac stessa. Abbiamo due scelte o voltarci indietro nell’attesa di un piccolo mondo antico che non può tornare, ammesso che sia mai esistito, o guardare avanti e modernizzare il nostro mondo e insieme all’agroalimentare italiano ed europeo”.
“I prossimi 24 mesi saranno decisivi per l’agroalimentare in Italia e in Europa. Molte cose sono cambiate in questi anni, ed è giusto e ragionevole che anche le politiche comunitarie – e di conseguenza quelle nazionali – si adeguino velocemente, offrendo al nostro settore opportunità di sviluppo e di innovazione”.
Così Corrado Martinangelo, Carmelo Satta e Nicola Tavoletta per Agrocepi, Fenapi e Acli Terra intervengono nel dibattito in corso sulla proposta per la nuova PAC 2027-2032.
“Una guerra si combatte ai confini dell’Unione, una sfida commerciale ci vede impegnati con al questione dei dazi con il nostro principale alleato e partner economico. La proposta di riforma della PAC per il periodo 2027-2032 avanzata dalla Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, e di cui l’ Onorevole Raffaele Fitto è Vice presidente esecutivo, – ha suscitato soprattutto nel nostro paese – critiche severe.”
Intravediamo molti elementi di contraddizione in queste ore in molte forze politiche europee e governative
Vi è necessità di maggiore chiarezza aprendo confronti più di merito che demagogici
“Noi crediamo che si possano chiedere più fondi per l’agroalimentare ma che non si possa pretendere di non investirne parte in un progetto comune e trasversale”.
Quello che invece rappresenta una innovazione importante è l’accorpamento delle risorse destinate allo sviluppo nel “fondo unico” destinato alle politiche di coesione.
Questa scelta ha il pregio di imporre una riforma dei meccanismi di spesa, che hanno visto in questi anni accrescere le incrostazioni di un sistema obsoleto, farraginoso, a volte clientelare, e dove è cresciuto negli anni il ruolo improprio di alcune organizzazioni sindacali e di categoria, che hanno assunto la veste di soggetti gestori delle risorse pubbliche.
Le politiche di sviluppo dell’agroalimentare devono necessariamente – come sta avvenendo con i fondi del PNRR – coordinarsi con le politiche generali di sviluppo e coesione, a cominciare dal ruolo delle filiere e dai rapporti positivi da costruire tra agricoltura e industria, tra coloro che si occupano delle produzioni primarie e chi invece presiede la distribuzione commerciale.” Concludono Corrado Martinangelo, Carmelo Satta e Nicola Tavoletta per Agrocepi, Fenapi e Acli terra intervengono nel dibattito in corso sulla proposta per la nuova PAC 2027-2032.