
La Libia ospita attualmente 867.055 migranti, secondo quanto riportato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Più della metà di questa popolazione risiede nella parte occidentale del Paese, confermando la regione come il principale polo migratorio della nazione nordafricana.
Il report dell’OIM evidenzia che le nazionalità più presenti sono sudanese, nigeriana ed egiziana, riflettendo la posizione strategica della Libia come crocevia per le migrazioni africane verso l’Europa.
La composizione demografica mostra che gli uomini adulti costituiscono il 78% della popolazione migrante, mentre donne e bambini rappresentano l’11% ciascuno. La maggior parte è occupata in settori ad alta intensità di manodopera, come edilizia, agricoltura e industria manifatturiera. Tuttavia, il tasso di disoccupazione tra i migranti è del 21%, con una forte disparità di genere: il 55% delle donne è disoccupato, contro il 18% degli uomini.
Uno degli aspetti più critici emersi è l’importanza delle rimesse, poiché oltre la metà dei migranti fa affidamento su di esse come principale fonte di sostentamento per le famiglie nei paesi d’origine. Questo dato sottolinea il ruolo economico cruciale svolto dai migranti, nonostante le difficili condizioni in cui molti di loro vivono.
Infine, il costo medio stimato per migrare in Libia è di 657 dollari a persona, una cifra considerevole per molti migranti, che spesso si affidano a reti informali o a canali irregolari per coprire tali spese.
Il rapporto dell’OIM offre una panoramica aggiornata su una questione strutturale e complessa, che continua a influenzare non solo la Libia, ma anche le dinamiche migratorie regionali e globali.
