
L’Organismo Congressuale Forense accoglie con favore il voto finale con cui il Senato chiude la prima lettura del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante. Si tratta di uno snodo fondamentale, atteso da tempo dall’Avvocatura e da tutti coloro che credono nella necessità di un sistema giudiziario ispirato al pieno rispetto del principio del giusto processo.
“La riforma in discussione rappresenta una svolta storica, un’affermazione di civiltà giuridica. L’Avvocatura l’ha sempre sostenuta perché introduce un riequilibrio strutturale tra le parti del processo, restituendo al giudice la sua piena terzietà e rafforzando le garanzie per ogni cittadino. Chi accusa non può essere confuso con chi giudica. La separazione tra queste funzioni restituirà ulteriore fiducia nella giustizia” dichiara il Coordinatore dell’OCF Mario Scialla.
Il percorso parlamentare che si apre ora, con la seconda lettura tra tre mesi e la successiva, probabile, chiamata alle urne per il referendum confermativo, segna l’avvicinarsi di un traguardo storico. L’OCF ribadisce il proprio impegno a sostenere questa riforma, contribuendo al confronto pubblico e culturale che accompagnerà i prossimi passaggi.
“Non è in gioco un confronto tra poteri dello Stato, ma la credibilità dell’intero sistema giudiziario. Il giudice deve essere terzo, anche nella percezione dei cittadini. Solo così il processo può essere davvero giusto, nel senso più alto e costituzionale del termine. L’Avvocatura non chiede privilegi, ma tutela dei diritti. E questa riforma è uno dei pilastri su cui rifondare un rapporto più sano tra giustizia e società,” dichiara il Segretario dell’OCF Accursio Gallo.
L’Organismo Congressuale Forense continuerà a rappresentare, in tutte le sedi istituzionali, la voce dell’Avvocatura, richiamando l’attenzione sul valore di questa riforma per una giustizia moderna, trasparente e davvero al servizio dei cittadini.