
(AGENPARL) – Tue 22 July 2025 COMUNICATO STAMPA
MILANO, RAMPELLI (VPC-FDI): IN ITALIA LA CITTÀ IDEALE DI SEMPRE (E DEL
FUTURO) NON È VERTICALE
*L’ipocrisia di Boeri e della scuola milanese di ricoprire il cemento con
la verdura…* “La questione milanese non è giudiziaria, è culturale e
sociale. Per questo motivo la Giunta Sala ha fallito e per lo stesso motivo
occorre aprire un dibattito vero sul futuro delle città o sulle città del
futuro. Ricordo a tutti -ma proprio a tutti- che la città ideale italiana,
quella che ci è stata trasmessa nella millenaria tradizione urbanistica e
architettonica, e che non è passatista perché si è rigenerata e aggiornata
nei secoli, è una città ospitale, a basso impatto ambientale, con aree
verdi e ariose, con parti umbratili anche nelle zone interne, con luoghi
d’incontro a misura d’uomo, cioè opposte a ogni forma di gigantismo: i
quartieri ghetto liberal-sovietici e la cosiddetta città verticale sono due
facce della stessa medaglia. Abbiamo conosciuto la desolazione della prima,
su cui tardivamente gli urbanisti di oggi si stanno pentendo, sarebbe
anacronistico prendere gli stessi parallelepipedi mostruosi sdraiati in
terra e tirarli su in verticale. Significherebbe non aver imparato la
lezione. L’ipocrisia di Boeri e della scuola milanese di ricoprire il
cemento con la verdura è una risposta fallimentare, da intellighenzia
rossa. C’è un partito trasversale dello sviluppo verticale che vede nei
grattacieli un’opzione possibile. L’Italia non è New York né Shangai.
Voglio ricordare che Berlusconi, l’immobiliarista patron dell’economia
reale nemico dell’economia finanziaria, realizzò Milano2, aggiornando negli
anni ’80 il modello italiano della città giardino, recuperando principi di
vivibilità, verde, socialità, realizzando case destinate al ceto medio che
restano un modello comunitario, con luoghi di partecipazione e scambio dove
si sviluppano radicamento e senso d’appartenenza. Cosa diversa è asservire
le città agli interessi famelici dei fondi immobiliari, che a loro volta
piegano imprese, professionisti e acquirenti ad architetture apolidi e
contro natura. Città per fighetti e per ricchi che grattano il cielo,
immergono case di 4-5 piani e cattedrali gotiche in fosse circondate da
mostri che tolgono paesaggio, aria e luce. A beneficio di speculatori senza
scrupoli che, incontrati inevitabili ostacoli amministrativi, forzano ogni
procedura per moltiplicare i profitti e illudere un pezzo d’Italia che
occorre somigliare a Dubai. Ma noi non siamo gli Emirati arabi e la
meravigliosa Milano interclassista che abbiamo conosciuto non è Doha. I
fondi speculativi alla ricerca di altri territori da saccheggiare trovino
in Italia la resistenza incontrata in altre capitali e città europee, a
difesa dell’identità perduta nella Milano del Pd. È questa la
responsabilità politica del sindaco Sala. Fermo restando il principio di
non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio, quello che ‘ha costruito’
nel corso del suo mandato è l’esatto contrario dell’idea di città che il
centrodestra deve difendere, contrastando l’espulsione delle fasce più
deboli dalle città energivore, alienanti, insicure ed energivore”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio
Rampelli di Fratelli d’Italia.