
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha avanzato una richiesta formale alle Nazioni Unite per avviare un procedimento internazionale contro i leader di Francia, Germania e Regno Unito, accusandoli di complicità in crimini di guerra per il loro sostegno a Israele. La richiesta è stata rivelata lunedì dai media iraniani, che hanno citato una lettera ufficiale inviata dal diplomatico iraniano al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Secondo Araghchi, il sostegno politico e militare degli stati europei ad Israele, in particolare durante l’“Operazione Leone Nascente”, li renderebbe legalmente perseguibili presso tribunali penali internazionali, come la Corte Penale Internazionale (CPI). Il cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato specificamente citato per aver definito l’offensiva israeliana “il lavoro sporco che Israele sta facendo per tutti noi”.
Contesto nucleare e tensioni diplomatiche
La provocazione iraniana giunge in un momento delicato. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha recentemente accusato Teheran di gestire impianti segreti di arricchimento dell’uranio e di tentare di nascondere le prove durante le ispezioni. In risposta, il governo iraniano ha interrotto ogni cooperazione con l’AIEA, aggravando ulteriormente la crisi diplomatica.
Venerdì sono previsti colloqui a Istanbul tra Iran e i ministri degli Esteri dell’E3 (Francia, Germania e Regno Unito), per discutere il possibile ripristino delle sanzioni ONU rimosse nel 2015 grazie all’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA). Araghchi sostiene che i tre Paesi abbiano perso legittimità giuridica come firmatari del JCPOA, vista la loro presunta complicità con Israele.
Iran, sanzioni e alleanze
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha dichiarato che l’obiettivo dell’Iran nei colloqui non sarà solo evitare nuove sanzioni, ma anche ottenere la rimozione di quelle esistenti. Ha inoltre accusato l’E3 di violare la risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Mentre le relazioni con l’Occidente si inaspriscono, Teheran rafforza i legami con Russia e Cina, considerati partner affidabili in questa fase. Il consigliere iraniano Ali Larijani ha incontrato recentemente Vladimir Putin a Mosca, cercando sostegno contro eventuali nuove sanzioni.
L’Unione Europea, finora mediatrice nell’accordo nucleare del 2015, si trova ora in un ruolo delicato, divisa tra l’alleanza atlantica e la necessità di evitare un’escalation in Medio Oriente.