
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 Mafia. Kelany (FdI): “Traffico di droga rimane principale canale finanziamento criminalità organizzata”
Domani la quarta edizione di “Parlate di mafia”
Ore 10, Tempio di Adriano, piazza di Pietra (Roma)
«Ogni anno cerchiamo di onorare l’eredità morale e culturale del giudice Borsellino attraverso momenti di riflessione e azioni concrete. Quest’anno abbiamo deciso di concentrarci sul traffico di stupefacenti, un fenomeno che incide profondamente sulla sicurezza del Paese e sul tessuto sociale».
A dirlo Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, in un’intervista a Il Tempo presentando la quarta edizione di “Parlate di mafia”, evento dedicato alla memoria del giudice Paolo Borsellino e dei membri della sua scorta, che si terrà domani dalle ore 10 a Roma al Tempio di Adriano.
«Il traffico di droga rimane il principale canale di finanziamento della criminalità organizzata – spiega Kelany-.Si tratta di un mercato in continua evoluzione, che si avvale del dark web, delle nuove tecnologie e di sostanze sempre più pericolose, come il fentanyl, già protagonista di una vera e propria emergenza negli Stati Uniti. In Italia, il consumo e lo spaccio di droghe muovono circa 16 miliardi di euro all’anno, di cui il 40% legato alla cannabis». Sul piano delle misure attuate dal governo il deputato di FdI precisa che «abbiamo rafforzato strumenti fondamentali come il regime carcerario del 41-bis e intensificato le operazioni antidroga. Nel solo 2024, le forze dell’ordine hanno effettuato oltre 21mila interventi, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente, sequestrando quasi 19mila chili di droghe. Siamo intervenuti anche sul fronte della prevenzione, varando il piano nazionale per contrastare la diffusione del fentanyl e monitorando l’emergere di nuove sostanze sintetiche». In particolare per la Kelany «la struttura del narcotraffico è mutata radicalmente. Le mafie si sono adeguate ai nuovi scenari globali, sfruttando reti digitali e piattaforme criptate per gestire gli scambi. Oggi assistiamo a un crescente utilizzo di droghe sintetiche e a una proliferazione di sostanze da taglio, provenienti soprattutto da paesi asiatici come la Cina. La criminalità si reinventa, si internazionalizza e diventa sempre più difficile da intercettare». Sotto accusa per la responsabile immigrazione di FdI anche il legame tra immigrazione clandestina e narcotraffico dove «l’immigrazione irregolare alimenta circuiti illegali che includono sia lo sfruttamento umano che il traffico di droga. Gruppi criminali come la mafia nigeriana, ad esempio, finanziano le loro attività attraverso lo spaccio e la prostituzione, come dimostrato da processi recenti, tra cui quello legato al Cara di Mineo. Abbiamo cercato di estendere il mandato della Commissione Antimafia anche alle mafie etniche, ma alcune opposizioni ci hanno accusato di razzismo, un’etichetta fuorviante e strumentale». Infine, riguardo l’accusa che il governo privilegerebbe una linea troppo repressiva Kelany osserva: «Noi non adottiamo una visione proibizionista né tantomeno criminalizziamo chi fa uso di sostanze. Il nostro obiettivo è colpire chi specula sulla debolezza delle persone, chi arricchisce a spese dei giovani e delle loro dipendenze. La prevenzione, l’educazione e il recupero restano centrali nella nostra strategia. La battaglia va condotta contro i veri colpevoli: i narcotrafficanti, non le vittime»
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