
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 Mozione di Pd, Avs, M5S, Ud-Pp rinviata in Commissione per ulteriori
approfondimenti
(Acs) Perugia, 17 luglio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso la mozione sulle “criticità relative all’accesso alle
infrastrutture ferroviarie e ripercussioni sul trasporto pubblico locale in
Umbria” presentata dai consiglieri Cristian Betti, Francesco Filipponi,
Stefano Lisci, Letizia Michelini e Maria Grazia Proietti (Pd), Fabrizio Ricci
(Avs), Luca Simonetti (M5S), Bianca Maria Tagliaferri (Umbria Domani-Proietti
presidente). Dopo un confronto approfondito con le opposizioni, è stato
deciso di rinviare l’atto in Commissione.
Illustrando l’atto di indirizzo, Betti ha spiegato che “nelle ultime
settimane sono emerse con crescente evidenza e risonanza pubblica
significative preoccupazioni riguardo alle recenti disposizioni relative
all’accesso e all’utilizzo di infrastrutture ferroviarie cruciali, in
particolare sulla linea ad Alta Velocità/Capacità Roma – Firenze, nel
tratto compreso tra Settebagni e Orte. Tali disposizioni sembrano configurare
condizioni di accesso diversificate tra i servizi ferroviari di mercato e
quelli a Obbligo di servizio pubblico (Osp), con potenziali ricadute negative
sulla parità di trattamento e sull’equità nell’utilizzo della rete
ferroviaria nazionale. Già la delibera n.188/2023 dell’Autorità di
regolazione dei trasporti (Art) prevedeva una sola traccia l’ora per i
treni Osp in transito sulla linea direttissima, mentre allo stato attuale le
necessità dei collegamenti interregionali di Umbria, Lazio e Toscana
richiedono passaggi sulla linea A/V decisamente più frequenti. Più
recentemente, la delibera dell’Art n.178/2024 ha di fatto eliminato la
deroga che prevede la possibilità di accesso alle linee A/V sature per i
treni viaggiatori effettuati con materiale rotabile con velocità uguale o
superiore a 150 km/h (rispetto ai 200 km/h generalmente previsti). Ad oggi il
100% dei servizi interregionali viene svolto con convogli con velocità di
fiancata di 160 km/h, ancorché sia previsto, dalla fine del 2026, l’arrivo
di nuovi treni a 200 km/h. Chiediamo quindi alla Giunta regionale di
“riferire circa le azioni immediate e concrete intraprese per tutelare i
diritti e gli interessi dei pendolari umbri, in relazione alle problematiche
emerse sull’accesso alla rete ferroviaria tra Settebagni e Orte; a
promuovere, con la massima determinazione, iniziative diplomatiche e
istituzionali, al di là delle autonome azioni in corso da parte dei singoli
partiti, nei confronti delle Autorità competenti (in particolare ART e RFI
S.p.A.), finalizzate alla revisione delle disposizioni che penalizzano il
trasporto pubblico regionale, garantendo condizioni di accesso eque e non
discriminatorie; a rendere noto lo stato di avanzamento dell’acquisto e
della consegna dei 12 nuovi elettrotreni da 200 km/h previsti dal Contratto
di Servizio 2018-2032, con tre treni da consegnare entro quest’anno e nove
entro il 2026, nonché ad attivarsi per ridurre al minimo gli eventuali
ritardi e garantire che, una volta consegnati, i convogli possano entrare in
direttissima, considerata la velocità che raggiungono, come da intese con
RFI e Trenitalia; a fornire garanzie chiare e trasparenti alla cittadinanza
umbra per la salvaguardia del servizio pubblico essenziale e del diritto alla
mobilità, anche alla luce delle dinamiche di mercato del trasporto
ferroviario; a richiedere la prosecuzione delle audizioni e dei tavoli già
istituiti e pienamente funzionanti nel corso della precedente legislatura con
le Autorità e gli Enti coinvolti, al fine di rappresentare le esigenze
dell’Umbria e individuare soluzioni che bilancino gli interessi del mercato
con quelli, irrinunciabili, del servizio pubblico universale”.
INTERVENTI
Enrico Melasecche (Lega): “L’isolamento dell’Umbria è un tema
complicato, che viene da molto lontano. La giunta Tesei aveva affrontato in
maniera determinata la questione del trasporto aereo, dato che nel 2019 si
ipotizzava perfino la chiusura dell’aeroporto e invece abbiamo risolto la
questione arrivando ai positivi risultati di oggi. Sul tema dei collegamenti
ferroviari e dell’accesso all’alta velocità appare incredibile che
questa maggioranza bocci i progetti sulla realizzazione di una stazione alta
velocità a Creti, sulla linea direttissima. Ci sono 1200 cantieri in corso,
fondi Pnrr che vanno in scadenza: dobbiamo avere il coraggio di dire
‘andiamo avanti’, anche con interventi di manutenzione straordinaria,
perché c’è un’occasione unica con i fondi europei. Certamente
occorrerà del tempo per realizzare migliorie e fare interventi importanti,
serviranno servizi alternativi, autobus e altro, ma va aperto un tavolo di
trattative, anche perché sarebbe inutile attaccare il governo. Bisogna
essere lucidi, chiedere che venga portato a conclusione quanto è stato
fatto. Quindi completare i cantieri cercando di limitare i disagi e arrivare
all’accesso in direttissima. Il sottoscritto ha interloquito con
l’amministratore delegato di Trenitalia ed i rappresentanti di Rfi sulla
necessità di ordinare o meno i nuovi treni da 200 km orari, giungendo alla
conclusione che quei treni sarebbero transitati direttamente sulla
direttissima, arrivando a rompere l’atavico isolamento dell’Umbria.
Servirebbero allora altri due binari da Orte a Roma, visto che la
direttissima è comunque satura. Dobbiamo perciò venire incontro agli
abbonati e mettere a profitto i nostri treni, quelli costruiti appositamente
per l’Umbria, affinché vadano in direttissima. Un tema come questo non si
può chiudere con una veloce discussione in Aula, sarebbe opportuno
discuterne in modo approfondito in Commissione”.
Francesco De Rebotti (assessore regionale ai trasporti): “I problemi del
trasporto ferroviario vanno affrontati in una interlocuzione tra il Ministero
e le Regioni interessate, perché un problema su un treno che viene dalla
Toscana o dal Lazio riguarda anche l’Umbria. I nostri treni vengono
dirottati, a causa di lavori necessari, sulla linea lenta, perché non
raggiungono i 160 km orari, ma sulla linea lenta transitano tanti altri treni
del trasporto pubblico laziale, quindi anche lì si creano problemi non da
poco per i trasporti del Lazio. Anche la linea direttissima è molto
impegnata nell’accogliere treni ad alta velocità anche provenienti da
altri Stati. Dobbiamo chiedere al Ministero e alle autorità competenti di
dare tempo alle Regioni per adeguare i treni. I nostri pendolari, in
particolare nel pomeriggio, non hanno orari affidabili per tornare dalla
capitale perché vengono subordinati alle esigenze dei treni veloci. Dobbiamo
chiedere che alcune fasce orarie siano garantite. Attualmente perfino
l’Intercity viene dirottato sulla linea lenta. Per questo stiamo chiedendo
che i treni che servono i pendolari siano riportati sulla linea direttissima.
È poi corretto ragionare anche sui risarcimenti, ad esempio abbassando il
costo degli abbonamenti. I gestori devono riconoscere la propria
responsabilità. Si potrebbe consentire, per un certo periodo di tempo,
consentire all’utenza di utilizzare altri treni anche se non si ha
l’abbonamento per quei treni. Ovviamente è necessario un confronto col
Ministero per gestire questa fase complicata. La Regione Umbria non può
stare da sola, il problema riguarda anche Toscana e Lazio, che hanno lo
stesso contratto di servizio, serve una regia delle Regioni, perché se
c’è un problema su un treno della Toscana ha effetti anche per noi. Serve
un lavoro da fare con le altre Regioni per risolvere i problemi. Il Ministero
deve riconoscere che nell’Italia centrale, non solo in Umbria, ci sono
problemi che debbono essere risolti, non certo dirottando i treni sulla linea
lenta e creando grossi problemi ai pendolari e ai viaggiatori”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80543