
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 https://www.aduc.it/articolo/smentita+idea+che+non+si+producano+nuovi+neuroni_39519.php
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Smentita l’idea che non si producano nuovi neuroni. Il cervello si conserva giovane anche in età adulta
Per oltre un secolo, si è creduto che il cervello umano smettesse di produrre nuovi neuroni dopo l’infanzia. Questa tesi è stata sostenuta da Santiago Ramón y Cajal, uno dei padri della neuroanatomia, il quale affermava che i neuroni erano “fissi e immutabili” dopo la nascita.
Nuove ricerche hanno portato alla prova genetica che il nostro cervello produce nuovi neuroni in età adulta – un processo noto come neurogenesi – chiudendo così un dibattito che si è svolto per decenni. Sono state identificate, infatti, cellule nel tessuto cerebrale umano adulto con la firma genetica dei progenitori neurali: cellule che possono dividersi per creare neuroni.
Un team, guidato da Jonas Frisén del Karolinska Institute (Svezia), ha utilizzato tecniche avanzate di sequenziamento dell’RNA per analizzare tessuti cerebrali post mortem.
Il gruppo ha identificato cellule con firme genetiche compatibili con i progenitori neurali nell’ippocampo umano adulto, che è la regione del cervello coinvolta nell’apprendimento e nella memoria.
Cosa significa “caratteristiche genetiche dei progenitori neurali”?
Le cellule analizzate esprimevano una combinazione di geni che, nel loro insieme, suggeriscono una capacità di differenziarsi in neuroni.
Non esiste un singolo “gene marcatore” che identifichi un progenitore neurale, ma un insieme di espressioni geniche che, combinate, ne indica la natura.
Il numero di progenitori neurali identificati nelle prove di laboratorio era comunque limitato, suggerendo che la neurogenesi in età adulta varia tra individui. Alcuni cervelli adulti, infatti, non mostravano alcun progenitore neurale, mentre quelli più giovani ne avevano in misura variabile.
La differenza nel tasso di neurogenesi potrebbero spiegare la variabilità del declino cognitivo osservato in malattie come l’Alzheimer.
Rimane, comunque, aperta la questione se questi progenitori siano generati in età adulta o siano cellule “dormienti” presenti fin dall’infanzia. La prova genetica ottenuta con metodi moderni fornisce comunque una prova che la neurogenesi adulta esiste davvero.
I suoi benefici sono evidenti della neurogenesi nel miglioramento di apprendimento e memoria. La generazione di nuovi neuroni nell’ippocampo supporta, infatti, la formazione di nuovi ricordi e facilita l’apprendimento di informazioni complesse. I neuroni si integrano in circuiti esistenti: rafforzano la capacità di codificare e recuperare dati contestuali e spaziali; migliorano la regolazione dell’umore e benessere mentale.
Un tasso più elevato di neurogenesi è associato a un migliore controllo emotivo e a una minore incidenza di disturbi dell’umore, come ansia e depressione. I nuovi neuroni contribuiscono a modulare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, riducendo la reattività allo stress.
La presenza di cellule neuronali immature, inoltre, incrementa la plasticità sinaptica, ovvero, la capacità del cervello di riorganizzarsi in risposta a stimoli esterni. Questo potenzia l’adattamento a nuove situazioni per la risoluzione di problemi.
La neurogenesi adulta fornisce risorse aggiuntive per far fronte a danni o perdite sinaptiche indotte da stress cronico; migliorando la capacità di formare nuove connessioni si preserva la funzione cognitiva anche in condizioni avverse.