
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 Document: PATRIARCHI E CAPI DELLE CHIESE LOCALI DI GERUSALEMME
PATRIARCHI E CAPI
DELLE CHIESE LOCALI DI GERUSALEMME
Noi, il Consiglio dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, siamo oggi a Taybeh
in solidarietà con la comunità locale a seguito di una tendenza crescente di attacchi
sistematici e mirati contro di loro e la loro presenza. Chiediamo le preghiere, l’attenzione
e l’azione del mondo, in particolare quella dei cristiani a livello globale.
Lunedì 7 luglio 2025, radicali israeliani provenienti dagli insediamenti vicini hanno
appiccato intenzionalmente il fuoco vicino al cimitero della città e alla Chiesa di San
Giorgio, risalente al V secolo. Taybeh è l’ultima città completamente cristiana rimasta in
Cisgiordania. Queste azioni sono una minaccia diretta e intenzionale, innanzitutto per la
nostra comunità locale, ma anche per l’eredità storica e religiosa dei nostri antenati e dei
luoghi santi. Di fronte a tali minacce, il più grande atto di coraggio è continuare a
chiamare questo posto la propria casa. Siamo al vostro fianco, sosteniamo la vostra
resilienza e vi assicuriamo le nostre preghiere.
Ringraziamo i residenti locali e i vigili del fuoco per aver spento l’incendio prima che i
nostri luoghi santi venissero distrutti, ma uniamo le nostre voci a quelle dei sacerdoti
locali – greco-ortodossi, latini e melchiti greco-cattolici – per lanciare un chiaro appello
di sostegno di fronte ai ripetuti attacchi sistematici di questi radicali, che stanno
diventando sempre più frequenti.
Negli ultimi mesi, i radicali hanno portato il loro bestiame a pascolare nelle fattorie dei
cristiani sul lato est di Taybeh – l’area agricola – rendendole al meglio inaccessibili, ma
nel peggiore dei casi danneggiando gli uliveti da cui le famiglie dipendono. Lo scorso
mese, diverse case sono state attaccate da questi radicali, che hanno appiccato incendi
ed eretto un cartello con la scritta, tradotta in inglese: “non c’è futuro per voi qui”.
La Chiesa è presente fedelmente in questa regione da quasi 2.000 anni. Rifiutiamo con