
(AGENPARL) – Mon 14 July 2025 PORTA (PD): LE INCOERENZE E I RITARDI DELLE CONVENZIONI BILATERALI DI SICUREZZA SOCIALE
I fatti: lo scorso 1° luglio 2025 è entrato in vigore il nuovo Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Albania; il 1° agosto 2015 è entrato in vigore l’Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Turchia; il 1° dicembre 2015 è entrato in vigore l’Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Israele. Tre accordi importanti ma non importantissimi per gli italiani che vivono all’estero.
Giova fare alcune riflessioni sull’orientamento dello Stato italiano in materia di tutela socio-previdenziale dei nostri lavoratori emigrati all’estero che questi ultimi accordi suscitano. Innanzitutto alcuni importanti contenuti.
Confermata in tutti e tre gli accordi l’inesportabilità delle prestazioni assistenziali e dell’integrazione al trattamento minimo italiana. Non è prevista in tutti e tre gli accordi la totalizzazione multipla, cioè la possibilità di sommare ai periodi assicurativi italiani e dell’altro stato contraente anche i periodi assicurativi maturati in Stati terzi che risultano legati, a loro volta, agli Stati contraenti degli accordi in questione. Molto positivo invece il fatto che tutti e tre gli accordi prevedano nel campo di applicazione soggettivo i regimi esclusivi dell’AGO e pertanto gli iscritti alla gestione pubblica e cioè i dipendenti pubblici.
Si sta creando tuttavia una ingiusta disparità di trattamento con i dipendenti pubblici italiani i quali vivono nei paesi di emigrazione con i quali l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che non prevedono la copertura dei dipendenti pubblici e cioè tutte le altre convenzioni attualmente in vigore. Si sta manifestando quindi una situazione di tutele incongruenti e di ritardi da parte dello Stato italiano e delle autorità competenti nel porvi rimedio.
Da anni chiedo, ma senza risposte, la revisione o il rinnovo delle convenzioni bilaterali che non prevedono la copertura dei dipendenti pubblici e dei liberi professionisti.
Altra imperdonabile incongruenza è lo stallo dei negoziati con i Paesi di importante emigrazione italiana in America Latina per la stipula di nuove convenzioni: non è tollerabile per esempio che gli italiani che vivono in Cile, Perù, Ecuador non siano tutelati da una convenzione di sicurezza sociale alla pari di quelli che vivono in Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela (tutte convenzioni queste che comunque andrebbero aggiornate) mentre, per esempio, vengono stipulate convenzioni con la Moldavia, il Giappone e Israele. Il problema è ovviamente politico: mancano la volontà e l’interesse – in un quadro programmatico di interventi socio-previdenziali – di tutelare i diritti delle nostre collettività residenti all’estero. Continueremo a sensibilizzare Governo e Parlamento con l’auspicio che le nostre giuste rivendicazioni siano considerate con serietà e lungimiranza.
ON. FABIO PORTA
CAMERA DEI DEPUTATI
Ufficio: Palazzo Valdina
http://www.fabioporta.com
Tweets by porta2020
https://www.facebook.com/fabioporta.it
https://www.instagram.com/f.porta/