
Singapore si prepara ad accogliere la 22ª edizione dei Campionati Mondiali di Nuoto, in programma dall’11 luglio al 3 agosto 2025. Ma, oltre alle competizioni in vasca, a far discutere è la rigida neutralità imposta agli atleti russi e bielorussi, che potranno partecipare solo sotto le sigle Atleti Neutri A (NAA) e Atleti Neutri B (NAB).
Secondo quanto dichiarato alla TASS dalla World Aquatics, l’organismo internazionale che sovrintende gli sport acquatici, gli atleti non potranno in alcun modo collegare la propria partecipazione alla Russia o alla Bielorussia. E questo vale anche sui social media: è espressamente vietato l’uso di emoji che raffigurino bandiere nazionali, così come qualsiasi riferimento diretto o indiretto al proprio Paese d’origine.
“Né prima, né durante né dopo i Campionati possono collegare la propria partecipazione alla Russia o alla Federazione Russa di Nuoto. Pubblicare un’emoji con una bandiera o simili equivarrebbe a farlo”, ha sottolineato la World Aquatics.
Inoltre, agli atleti non è consentito commentare pubblicamente i conflitti geopolitici o fare riferimenti a ‘nazioni in conflitto’, regola che rientra nei requisiti di neutralità previsti per garantirne la partecipazione.
Nonostante queste restrizioni, lo scorso mese la World Aquatics ha autorizzato i nuotatori russi e bielorussi a parlare con i media, un piccolo spiraglio concesso a una rappresentanza ridotta ma altamente competitiva, che sarà presente in circa 100 unità complessive.
Le misure sono parte della politica più ampia di distacco tra sport e geopolitica, che ha visto varie federazioni internazionali regolamentare rigidamente la presenza di atleti provenienti da Paesi coinvolti in conflitti.