(AGENPARL) - Roma, 12 Luglio 2025(AGENPARL) – Sat 12 July 2025 Al link le immagini:
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Al link le dichiarazioni del Primo Dirigente Andrea Olivadese del Servizio Centrale Operativo (PER IL SOTTOPANCIA ANDREA OLIVADESE DIRIGENTE POLIZIA DI STATO-SCO) su tre argomenti trattati nell’operazione:
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– [ https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/2af4d59c-5e82-11f0-9715-736d736f6674 | https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/2af4d59c-5e82-11f0-9715-736d736f6674 ]
Contrasto all’immigrazione clandestina.
Operazione della Polizia di Stato in 23 province.
Questa mattina si sta concludendo una vasta operazione di polizia, coordinata dal Servizio centrale operativo (SCO) per contrastare l’immigrazione clandestina, con particolare riguardo alle falsità documentali connesse alle procedure di ingresso disciplinate dal c.d. decreto flussi.
L’operazione, realizzata con modalità ad “alto impatto”, ha visto coinvolte le Squadre mobili di Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Matera, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Savona, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Vercelli e Vibo Valentia, con il supporto dei Reparti prevenzione crimine e degli Uffici Immigrazione delle Questure interessate.
Le attività operative sono state precedute da accurate indagini, svolte dalle Squadre mobili su impulso dello SCO, che hanno consentito di individuare numerose anomalie nelle procedure di ingresso disciplinate dal c.d. decreto flussi, come ad esempio l’indicazione di domicili fittizi o inesistenti, alcuni dei quali indicati innumerevoli volte come luogo destinato ad ospitare il lavoratore straniero.
Come è noto, il Decreto Flussi è uno strumento normativo adottato dal Governo italiano per regolare l’ingresso di lavoratori non comunitari nel Paese, in base alle esigenze del mercato del lavoro italiano; viene emanato annualmente, stabilendo quote massime di ingressi per lavoro subordinato, stagionale e autonomo, nonché per altre categorie specifiche (come conversioni di permessi di soggiorno o ingressi per motivi umanitari).
A seguito della pianificazione delle quote e della pubblicazione del decreto, i datori di lavoro italiani interessati ad assumere lavoratori stranieri devono presentare una richiesta di autorizzazione al lavoro presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI) della prefettura competente, corredandola di una serie di documenti, tra cui il contratto di lavoro, la dimostrazione dell’impossibilità di trovare manodopera italiana o comunitaria e il domicilio dove lo straniero soggiornerà. Se la richiesta è approvata, viene rilasciata un’autorizzazione al lavoro (nulla osta), che consente al lavoratore straniero di richiedere un visto di ingresso per l’Italia, presso il consolato italiano presente nel proprio paese di residenza.
Nel corso dell’operazione è emerso che diversi gruppi criminali hanno sfruttato i tentativi di centinaia di stranieri di entrare in Italia, offrendo agli stessi di regolarizzarli, con ingenti profitti illeciti, tenendo presente che per ogni “pratica” gestita irregolarmente vengono richiesti compensi tra i 1.000 e i 5.000 euro.
Tra i modi operandi più diffusi si segnala la falsificazione di documenti, ad esempio allegando alle istanze di ingresso falsi contratti di lavoro o false attestazioni di soggiorno, oppure l’offerta di servizi di intermediazione illecita.
