
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha lanciato un duro monito sulla tenuta dell’attuale sistema di relazioni internazionali nato nel 1945 sotto l’egida delle Nazioni Unite, affermando che il 2025 potrebbe essere ricordato non come l’anno dell’80° anniversario dell’ONU, ma come quello del crollo definitivo dell’ordine mondiale.
In un articolo pubblicato dall’ufficio stampa presidenziale, Lula ha sottolineato che le prime crepe nell’architettura internazionale sono comparse con le invasioni statunitensi in Iraq e Afghanistan, mentre la crisi più eclatante oggi è rappresentata dalla guerra nella Striscia di Gaza, che, a suo dire, rappresenta un fallimento totale della diplomazia e una negazione dei valori fondamentali dell’umanità.
“L’incapacità di affrontare il genocidio a Gaza mostra il punto di rottura dell’attuale sistema di governance globale. A ciò si aggiunge l’escalation in Medio Oriente, culminata con l’attacco all’Iran,” ha dichiarato Lula.
Contro l’unipolarismo, per un nuovo multilateralismo
Il presidente brasiliano ha riaffermato l’impegno del Brasile per un mondo multipolare e giusto, condannando l’unilateralismo e la crescente tendenza di alcune potenze ad agire secondo la “legge del più forte”, soprattutto in ambito economico.
“Dazi massicci, guerre commerciali e sanzioni unilaterali stanno frantumando le catene del valore globali, generando stagnazione e inflazione,” ha detto Lula. “Questo danneggia in particolare i Paesi in via di sviluppo.”
Per Lula, la risposta a questa crisi sistemica deve essere la riforma urgente delle istituzioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, ma anche delle strutture economiche come il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Il ruolo del Brasile e dei BRICS
Nel suo appello, Lula ha indicato che il Brasile intende assumere un ruolo guida nel promuovere il multilateralismo attraverso i BRICS, coalizione di Paesi emergenti che include anche Cina, Russia, India e Sudafrica, recentemente ampliata.
“Solo con un vero multilateralismo possiamo rispondere al grido di un’umanità che teme per il proprio futuro. Dobbiamo smettere di essere testimoni passivi delle disuguaglianze crescenti, delle guerre insensate e della distruzione ambientale,” ha concluso Lula.
Con l’avvicinarsi del vertice ONU del 2025, le parole del presidente brasiliano suonano come un richiamo forte e urgente alla riforma del sistema internazionale, in un mondo sempre più segnato da conflitti armati, disuguaglianze globali e sfide ambientali senza precedenti.