
(AGENPARL) – Fri 11 July 2025 COMUNICATO STAMPA
RUFFINI: “DIO È UN GRANDE TEMA, PIÙ DELL’ALGORITMO SOCIAL” DEBUTTO NAZIONALE AL PARCO DI VILLA GUIDINI CON “DIN DON DOWN”
ZERO BRANCO (TV). Approda al Parco di Villa Guidini a Zero Branco (TV) “Din Don Down – Alla ricerca di (D)io”, lo spettacolo di Paolo Ruffini con gli attori della Compagnia Mayor Von Frinzius. Questo appuntamento al Festival di Villa Guidini segna un importante debutto nazionale per la nuova stagione dello spettacolo.
Paolo Ruffini ha un legame profondo con il Veneto: “Ho un rapporto col Veneto strettissimo perché la mia famiglia e io siamo sempre andati in vacanza nel Cadore. Stavo sempre a Borca di Cadore, e la mia prima stagione come animatore l’ho fatta lì vincendo il premio come migliore animatore dell’Italia, quindi sono legatissimo a quella zona: Borca, San Vito, Cortina”. Ruffini aggiunge: “Sono legatissimo a Venezia perché penso non sia possibile neanche a paragonarla, è unica del mondo e non voglio rischiare di essere banale o offendere Bezos”. Ha visitato molte località venete, tra cui Jesolo, Padova (Teatro Verdi), Verona (Arena di Verona e Teatro Romano), Lignano, Vicenza e il Vinitaly, definendola “una delle terre che fa concorrenza alla mia regione per l’esportazione e la produzione di questo straordinario elemento”.
“DIN DON DOWN – Alla ricerca di (D)io” è un inedito happening comico, senza regole, che sovverte il senso più profondo di ciò che ci ostiniamo a definire “normale”, con l’obiettivo di sorprendere e incantare attraverso il giusto mix tra comicità, disobbedienza e tenerezza che già aveva segnato il successo del precedente spettacolo, “Up&Down”. Quest’ultimo, lanciato nel 2018, è andato in scena per oltre 6 anni con 200 repliche in tutta Italia e più di 250mila biglietti venduti, diventando un vero e proprio fenomeno culturale e conquistando anche il cinema, con un Nastro D’Argento per il documentario, e l’editoria, con oltre 30.000 copie vendute con il libro.
Oggi questo successo trova riconferma in “Din don down”, che vede Paolo Ruffini sempre intento a resistere alle sfrenate incursioni degli attori con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius, in un nuovo show che, attraverso la chiave dell’ironia, esplora il senso della spiritualità e della vita e i dilemmi e le questioni che riguardano il divino, a prescindere dalle forme o dalle sembianze in cui ciascuno possa riconoscerlo. Ruffini commenta il successo dello spettacolo: “Il successo di questo spettacolo sta diventando qualcosa che veramente ci sta sfuggendo di mano. È come se fosse veramente uno spettacolo illuminato dall’alto. È uno spettacolo che ha qualcosa di alchemico, qualcosa di magico e di miracoloso, e quindi sono talmente felice e forse impreparato anche a ricevere questa ondata d’amore e d’affetto che mi arriva dalla gente”.
Spregiudicato, irriverente, a tratti dissacrante, “Din Don Down” è l’antidoto ideale per un’epoca che sacrifica ogni forma di leggerezza e audacia all’altare del “politicamente corretto”. Ruffini riguardo il politicamente corretto afferma: “Politicamente corretto, credo che sia una delle cose più volgari dei tempi moderni”. E aggiunge: “Quando iniziammo a fare teatro disabile questo era già una sfida. In più c’è stata un’altra sfida legata al fatto che abbiamo detto: ‘Ma ascoltiamo questo tema legato a Dio.’ A molti non piaceva tanto l’idea della ricerca di Dio con la ‘D’ tra parentesi, perché la Chiesa non si tocca, la religione non si tocca. Non ho mai capito perché. Penso invece che Dio sia proprio un grande tema. Oggi è molto più interessante parlare di Dio che dell’algoritmo, cioè interrogarsi sul perché dell’algoritmo dei social.”
“Più che uno spettacolo, è un viaggio, un’esperienza. Ogni volta che si apre il sipario, sappiamo tutti che alla fine non saremo gli stessi. E ogni volta è diverso, ogni volta ci lascia qualcosa di nuovo, a noi e al pubblico. Credo sia l’unico spettacolo che potresti vedere anche dieci volte e non ti sembrerebbe mai uguale alla volta precedente. È una ricerca interiore, attraverso la risata e la poesia, del senso più profondo del nostro Io. E se davanti all’Io si aggiunge una ‘D’ potremmo rimanere stupiti dall’aver trovato altro”, racconta Paolo Ruffini.
Il grande apprezzamento del pubblico a teatro ha ispirato nuove declinazioni del progetto, in quella commistione di linguaggi che caratterizza da sempre il lavoro di Paolo Ruffini. A gennaio 2025 ha debuttato su Radio24 “Radio Up&Down – la trasmissione con un cromosoma in più”, condotto da Paolo Ruffini e Federico Parlanti, primo speaker radiofonico italiano con Sindrome di Down. A maggio 2025 Ruffini ha lanciato l’inedito video podcast “Din don down – Alla ricerca di D(io)”, in cui intervista ragazzi e ragazze con disabilità sui grandi temi della vita e sulla spiritualità.
Riguardo la disabilità, Ruffini la considera “una grande opportunità e non è assolutamente un vincolo o un limite. Anzi, è una componente che ti dà delle possibilità straordinarie”. Spiega inoltre come la compagnia non si definisca “inclusiva” in un senso eccezionale: “Non faccio spettacoli di beneficenza, non dico che faccio spettacoli con persone disabili. Comunque da noi gli attori hanno fatto tutti un provino e la compagnia si è unita ed io lavoro con questi attori al posto di lavorare con altri. Quindi non c’è nessun vantaggio, non c’è nessuna forma pietistica e non c’è nessuna agevolazione”.
Lo spettacolo teatrale, prodotto e distribuito da Paolo Ruffini con la sua Vera Produzione, diretto da Lamberto Giannini e accompagnato dalle immancabili note di Claudia Campolongo al pianoforte, non si ferma e fa il suo debutto al Parco di Villa Guidini e su tutta Italia con biglietti disponibili su TicketOne.it e al botteghino del Festival dalle ore 20.00.
Paolo Ruffini
Dotato di un carisma straordinario e una comicità irriverente, inizia la sua versatile attività nel 1997 nel film “Ovosodo” di Paolo Virzì. Nel 2002 vince il concorso “Cercasi VJ” su Mtv e inizia la carriera televisiva conducendo programmi come “Hitlist Italia”, “On the Beach” e “Select”. Si afferma nel cinema con ruoli di successo in numerosi film, i cui incassi al botteghino hanno complessivamente raggiunto i 200 milioni di euro. Parallelamente continua la sua carriera televisiva, diventando volto storico di “Colorado” su Italia 1 e conducendo altri programmi per Mediaset e Rai. Nel 2013 debutta alla regia con “Fuga di cervelli”, seguito da altri successi. Fondatore del gruppo Vera, è manager, regista e produttore di film, eventi e spettacoli. Da 10 anni si occupa di sociale, con il progetto “Up&Down” che ha collezionato oltre 250mila spettatori e ottenuto riconoscimenti importanti. Da gennaio 2025 è in onda tutti i sabati su Radio24 con lo spin-off “Radio Up&Down – la trasmissione con un cromosoma in più”. Il sequel dello show teatrale, “Din Don Down”, sta facendo sold-out in tutta Italia e ha ispirato l’omonimo videopodcast. Come regista e autore, dirige documentari e vanta un seguito milionario sui social media con i format video “Il Babysitter – Quando diventerai piccolo capirai” e “Il Badante – Il presente è già il futuro”, raccogliendo oltre 80 milioni di visualizzazioni complessive. Ha scritto 7 libri, tra cui il nuovo “Benito, Presente!” uscito a febbraio 2025 per Baldini+Castoldi.
Zero Branco, 10 luglio 2025