
(AGENPARL) – Fri 11 July 2025 TRIBUNALE DI ROMA: CONDANNA A 7 ANNI PER SIMONE DI PINTO
La garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni: “una vittoria del coraggio dei minori e di chi ha scelto di ascoltarli”
Si è concluso oggi, 11 luglio 2025, presso il Tribunale di Roma, il processo a carico di Simone Di Pinto, accusato di gravissimi reati contro minori, tra cui pornografia minorile, atti persecutori, estorsione, violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico, aggravati dall’abuso di fiducia all’interno di un contesto educativo scout.
Il giudice per le indagini preliminari Angela Gerardi ha condannato l’imputato a 7 anni di reclusione, al pagamento di una multa di 26.000 euro, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da incarichi educativi e alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a minori. Previsti inoltre risarcimenti in favore delle famiglie e delle associazioni costituite parti civili.
Una sentenza importante per le vittime e per la comunità, che ha visto il tempestivo intervento della Polizia Postale di Latina, della magistratura e del Centro Antiviolenza per Minori “Crescere Insieme” di Latina, attivati grazie alla denuncia coraggiosa dei genitori e degli educatori del gruppo scout Terracina 3.
La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, dott.ssa Monica Sansoni, che si era costituita parte civile nel processo, ha espresso soddisfazione per l’esito giudiziario e, soprattutto, per il segnale di attenzione e giustizia dato ai minori coinvolti.
«La sentenza di oggi riconosce la gravità dei fatti accaduti e la sofferenza inflitta a giovani vite. È un risultato che rende onore al coraggio di chi ha denunciato, alla forza dei minori ascoltati e alla professionalità delle istituzioni che si sono attivate senza esitazione.
Questa vicenda ci ricorda quanto sia fondamentale saper ascoltare i segnali di disagio dei bambini e degli adolescenti, intervenire tempestivamente e garantire loro un ambiente sicuro e protetto. Continuerò con determinazione a tutelare i diritti dei minori, anche quando qualcuno ritiene che questo compito possa essere trascurato. La tutela dell’infanzia non è mai un’ingerenza, ma un dovere istituzionale e umano.
Ai ragazzi coinvolti e alle loro famiglie va la mia più sentita vicinanza, nella speranza che possano, con il tempo e il supporto adeguato, trovare serenità e forza per il futuro».
La Garante ha inoltre voluto ringraziare pubblicamente il gruppo scout, la comunità parrocchiale e le famiglie per il senso civico e il coraggio dimostrati, ribadendo l’importanza di una rete sociale e istituzionale coesa nella protezione dei più vulnerabili.