
(AGENPARL) – Thu 10 July 2025 Ufficio Stampa / Press Office
Una proposta per migliorare la comunicazione del rischio legato allo space weather mira a
rendere più comprensibili e riconoscibili al grande pubblico fenomeni complessi ma sempre
più rilevanti. Un sistema globale di denominazione delle tempeste geomagnetiche potrebbe
aiutare a tradurre la scienza in consapevolezza collettiva.
[Roma, 10 luglio 2025]
In un mondo sempre più interconnesso e dipendente dalla tecnologia, la necessità di
comunicare in modo chiaro i rischi provenienti dallo spazio è sempre più
importante. La recente pubblicazione scientifica “The Power of a Name: Toward a
Unified Approach to Naming Space Weather Events”, vuole stimolare l’introduzione
di un sistema globale e standardizzato per la denominazione degli eventi
meteorologici spaziali, in particolare delle tempeste geomagnetiche, prendendo
esempio da quanto già avviene in meteorologia, astronomia e geografia.
L’articolo, pubblicato in una rivista del portfolio AGU (American Geophysical
Union), è il frutto di una collaborazione tra studiosi internazionali e ricercatori
dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), sotto l’egida della
European Space Weather and Space Climate Association (E‐SWAN).
«La nostra società è vulnerabile agli effetti del meteo spaziale ma la maggior
parte delle persone non è consapevole di cosa esso sia o di quanto possa influenzare
la nostra vita quotidiana», spiega Luca Spogli, coautore dello studio e ricercatore
dell’INGV. «Dare un nome alle tempeste spaziali potrebbe sembrare un dettaglio,
ma è un passo fondamentale per favorire una comunicazione più efficace,
ridurre l’ambiguità e migliorare la preparazione del pubblico».
Il meteo spaziale è riconosciuto come una delle principali minacce globali: nel
2011 l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) lo ha
inserito tra le cinque maggiori criticità per la società moderna. Anche
l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e il Consiglio Scientifico
Internazionale lo classificano tra i rischi extraterrestri più significativi.
Nonostante questo, la comunicazione su questi eventi è spesso limitata a un
pubblico specialistico e nel passato solo pochi eventi meteorologici spaziali
degni di nota sono stati riconosciuti con un nome, assegnato senza criteri
condivisi ed efficaci.
PressRelease/ComunicatoStampa
SPACE WEATHER | Verso un approccio unificato alla denominazione
degli eventi spaziali
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«Abbiamo bisogno di un linguaggio comprensibile che aiuti a riconoscere i
segnali d’allarme», prosegue Luca Spogli. «Tutti ricordano nomi come l’uragano
Katrina. Un nome rende l’evento memorabile, tangibile, più facile da seguire nei
notiziari e sui social media. Questo approccio deve però essere gestito con sensibilità
culturale, evitando nomi allarmistici o culturalmente inappropriati».
La proposta include anche la creazione di un database pubblico delle
tempeste nominate, che contenga dati scientifici, descrizioni degli impatti e
riferimenti temporali.
Un’attenzione particolare è posta al coinvolgimento del pubblico e degli
esperti di scienze sociali, riconoscendo che la riuscita dell’iniziativa richiede un
approccio interdisciplinare.
«Non si tratta solo di classificare eventi», sottolineano gli autori. «Si tratta di dare
alle persone gli strumenti per comprendere e affrontare i rischi. Un nome può
trasformare un fenomeno invisibile in un fatto reale, riconoscibile, discutibile. Può
aumentare la consapevolezza pubblica senza seminare panico».
L’iniziativa, coniugando rigore scientifico e strategie di comunicazione, mira a
rendere più accessibile un ambito spesso percepito come distante.
Se adottata, la proposta potrebbe rappresentare un punto di svolta nella
comunicazione del rischio ambientale e spaziale, e rafforzare la resilienza
delle società moderne di fronte a un futuro sempre più interdipendente tra
Terra e Spazio.
Link all’articolo
PressRelease/ComunicatoStampa
La ricerca condotta dal team internazionale propone la creazione di un
gruppo di lavoro, da istituire nell’ambito dell’International Space Weather
Coordination Forum (ISWCF), incaricato di definire criteri e procedure per
la denominazione delle tempeste. Tra questi, soglie di intensità, durata,
impatto atteso e uso delle previsioni per un’eventuale assegnazione anticipata del
nome.
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Link utili:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Immagine – Questa grafica presenta le 50 tempeste geomagnetiche più intense registrate tra il 1978 e il 2024
e la loro intensità relativa. I nomi delle tempeste sono evidenziati ogni qualvolta siano riconosciuti nella
comunità scientifica di riferimento. Questo mostra chiaramente quante pochi eventi spaziali ad alto impatto
(e con effetti geomagnetici significativi) abbiano ricevuto una denominazione specifica.
—-MC/FrPe
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