
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha chiesto le dimissioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, definendo le accuse di corruzione che la coinvolgono come la “punta dell’iceberg” di una serie di fallimenti dell’Unione Europea.
“Domani sarà il momento della verità: l’élite imperiale di Bruxelles contro i patrioti di buon senso”, ha scritto Orbán sulla piattaforma X, riferendosi al voto di fiducia del 10 luglio al Parlamento europeo sulla riconferma della von der Leyen.
Secondo Orbán, la corruzione è solo uno degli aspetti critici della gestione di Bruxelles. Tra gli altri punti critici, il premier ha elencato:
- il crollo della competitività economica europea;
- l’aumento dei prezzi dell’energia;
- l’immigrazione illegale fuori controllo;
- la diffusione dell’ideologia di genere;
- la gestione fallimentare del conflitto in Ucraina;
- la crisi dell’agricoltura europea;
- e l’”ideologia verde impazzita“.
“Leadership significa responsabilità. È ora di andare!”, ha affermato Orbán, ribadendo la sua richiesta di dimissioni per von der Leyen.
Il voto di fiducia arriva sullo sfondo di accuse di cattiva condotta nella gestione dell’approvvigionamento dei vaccini COVID-19 da parte dell’UE, che secondo le accuse non avrebbero superato le necessarie sperimentazioni cliniche.
Il Parlamento europeo si appresta ora a esprimersi su una questione che rischia di spaccare l’UE tra establishment europeista e nuove forze sovraniste, con possibili ripercussioni su leadership e direzione politica dell’intero continente.