
(AGENPARL) – Tue 08 July 2025 Qui il link per scaricare il video del suo intervento: https://we.tl/t-FH11Ebvds1
Veronica Riefolo
Ufficio stampa Gruppo 24 ORE
Piazza dell’Indipendenza, 23 B/C – 00185 Roma
Euro digitale, Alessia Vita (Bankitalia) al Payments Summit del Sole 24 Ore: ‘Pronti entro il 2028, sarà inclusivo e vicino al contante
Grazie Pierangelo, per me è un piacere oggi potervi raccontare un po’ di questo progetto, a cui tutto l’eurosistema sta lavorando ormai da circa cinque anni.
A che punto siamo? Il punto a cui siamo in realtà è su due binari. A livello di eurosistema stiamo lavorando da cinque anni, abbiamo definito le caratteristiche dell’euro digitale. Quindi, che cos’è questo euro digitale? È la nostra moneta pubblica emessa dall’eurosistema, che si rende pronta per il cambiamento.
Come spiega Alessia Vita, Vice capo della Divisione Normativa, Ricerca e Supporto Tecnico dell’Unità euro digitale della Banca d’Italia, ospite al Payments Summit del Sole 24 Ore, questo è stato l’anno del sorpasso del digitale sul contante. E noi, oggi, come privati cittadini, abbiamo accesso solo a banconote e moneta come forma di moneta emessa dalla banca centrale, come moneta pubblica.
Quindi, l’euro digitale punta a essere quella che dei pagamenti. Abbiamo introdotto la moneta unica, poi abbiamo avuto la SEPA che ha unificato bonifici, addebiti diretti, eccetera. Oggi ci serve uno strumento che funzioni per i pagamenti anche digitalmente, quindi che funzioni online, che ci permetta di superare i confini nazionali.
Noi, come Eurosistema, abbiamo definito queste caratteristiche: la modalità di distribuzione, il coinvolgimento degli intermediari, del settore privato, del mercato. E stiamo in questi mesi proprio finalizzando anche la selezione dei fornitori che creeranno l’infrastruttura su cui poi verrà regolato l’euro digitale. Quindi un po’ il dietro le quinte. E stiamo lavorando allo schema, invece, per il regolamento.
Tutto questo ci dovrebbe portare a ottobre, in base a quello che deciderà ovviamente il Governing Council, al passaggio eventuale da questa fase in corso da un paio d’anni, cioè la fase di preparazione, alla prossima fase.
La prossima fase — continua Alessia Vita al Payments Summit del Sole 24 Ore — non è ancora l’emissione o una decisione sull’emissione, perché, già nel 2023, la Commissione ha pubblicato una proposta di regolamento per introdurre l’euro digitale. Parte l’iter legislativo ordinario ed è oggi in discussione parallela in Parlamento europeo e presso il Consiglio europeo.
Si è sentito, insomma, dalle ultime dichiarazioni anche della Presidente Lagarde, che si vuole dare un’accelerazione. Si spera di vedere che la situazione si sblocchi anche sul regolamento. Quando questo regolamento sarà pubblicato, allora la Banca Centrale Europea potrà decidere effettivamente di emettere euro digitale.
Facendo le previsioni sui tempi, possiamo farle anche in modo ottimistico, volendo. Quindi, se il regolamento fosse qui per fine anno o poco oltre, a quel punto servirebbero un paio d’anni per l’eurosistema per essere pronto e per il mercato per investire ed essere pronto. Quindi, 2028?
Allora, noi, come Europa, abbiamo scelto di seguire la strada della moneta sovrana, del bene pubblico. Quindi di avere un nuovo strumento che si affianchi a quelli esistenti: al contante, alle soluzioni private, ma che riporti le caratteristiche più apprezzate del contante.
Nel mondo digitale vogliamo mantenere la solidità, la stabilità su cui si basa già oggi il nostro sistema dei pagamenti. La Banca centrale emette la moneta, c’è fiducia, il valore è stabile. Parliamo proprio di qualcosa con cui pagare.
Come sottolinea Alessia Vita, le stablecoin, rispetto ad altre criptoattività, essendo ancorate a un sottostante, possono essere considerate più stabili. Ma anche questo è un mondo: ce ne sono di tipo molto diverso. Non siamo ancora arrivati a un punto in cui vengano considerate uno strumento di pagamento. Ancora rimangono più nel regno degli asset, più o meno di investimento, più o meno speculativi.
Quindi, rispetto ai nostri principi fondamentali a livello di Europa — la libertà di scelta, l’inclusione, eccetera — stiamo procedendo in questa direzione.
L’amministrazione Trump, invece, ha bloccato il progetto del dollaro digitale e ha deciso di volersi posizionare come punto di riferimento globale per le criptoattività. È una scelta che va in una direzione differente.
L’euro digitale, essendo emesso dall’eurosistema, essendo un bene pubblico, ha delle caratteristiche che lo rendono un po’ diverso anche dalle soluzioni private. L’eurosistema non ha interesse a fare un profitto, né a sfruttare i dati personali a fini commerciali.
È proprio quella soluzione — spiega Alessia Vita della Banca d’Italia tra i relatori del Payments Summit del Sole 24 Ore — che guarda anche alle fasce più vulnerabili della popolazione. Quindi, quando si parla di inclusione, l’idea è anche di avere una soluzione che guardi a come fare l’accesso, scaricare il primo wallet, aprire il primo conto per chi non si sente troppo a suo agio con la tecnologia.
Stando al regolamento, in ogni Stato membro ci potrebbe essere un’autorità dedicata a questo, a dare anche un supporto in presenza.
La app con cui si potrà utilizzare l’euro digitale è pensata per essere inclusiva. Quindi, rispettare come soglia minima i regolamenti europei per l’accessibilità, ma anche fare qualcosa in più.
L’attenzione alla funzionalizzazione dell’euro digitale è importante: poterlo utilizzare anche in assenza di connessione, che sia dovuta a fatti contingenti — come ad esempio i blackout in Spagna e Portogallo — o anche per scelta. È una soluzione che tecnologicamente si avvicina il più possibile al contante e prevede di trasferire denaro senza il coinvolgimento di una terza parte: né banche commerciali, né Eurosistema. Con un tap tra due dispositivi, ad esempio due smartphone i cui chip si parlano.