
In un contesto globale dove innovazione, sostenibilità e agilità sono diventati imperativi strategici per ogni economia, gli Emirati Arabi Uniti – e in particolare Dubai – si propongono come laboratorio avanzato di trasformazione economica e industriale. Per comprendere meglio come questa visione si rifletta nella quotidianità del mondo ingegneristico e logistico, abbiamo avuto il piacere di dialogare con Giovanni Guarnieri, ingegnere meccanico italiano con una lunga esperienza internazionale, da quasi sette anni residente a Dubai.
Nel corso di questa intervista, Guarnieri ci guida con lucidità e spirito critico all’interno del modello emiratino, condividendo riflessioni frutto della sua esperienza diretta nel settore logistico, tecnico e infrastrutturale. Le sue parole raccontano un approccio al lavoro basato su adattabilità, multidisciplinarietà e valorizzazione della diversità culturale – valori essenziali per chiunque voglia operare con successo in un contesto globale e in rapida evoluzione come quello degli Emirati.
Agenparl: In qualità di ingegnere meccanico che vive a Dubai per lavoro in una realtà logistica, come percepisce l’impatto concreto delle strategie governative a lungo termine, come “We the UAE 2031”, sul settore industriale e logistico emiratino?
Giovanni Guarnieri: In qualità di Manager che vive e lavora a Dubai nel settore Logistico, percepisco con chiarezza l’impatto concreto e positivo delle strategie governative a lungo termine, come l’iniziativa “We the UAE 2031”, sul comparto industriale e logistico del Paese.
Trovo particolarmente encomiabile l’impegno coerente degli Emirati Arabi Uniti nel creare un ecosistema normativo e strategico che favorisca sia il settore pubblico che quello privato. Le istituzioni emiratine non si limitano a enunciare visioni, ma attuano misure concrete, ascoltano le imprese, promuovono il dialogo.
Tra i pilastri della strategia che impattano il nostro settore cito la spinta alla sostenibilità – che guida la logistica verso soluzioni più green – e la trasformazione degli Emirati in hub globale per investimenti e commercio. Il tutto con ricadute immediate e tangibili sulle nostre attività quotidiane.
Agenparl: Il nuovo ciclo di pianificazione punta sull’integrazione dell’intelligenza artificiale e sulla semplificazione dei processi. Quanto ritiene che queste priorità possano influenzare le operazioni tecniche e ingegneristiche all’interno delle aziende presenti a Dubai?
Giovanni Guarnieri: L’intelligenza artificiale e la semplificazione dei processi sono oggi fattori determinanti per la trasformazione del tessuto produttivo. Nel settore logistico, ad esempio, l’adozione dell’IA sta già ridefinendo attività fondamentali come la previsione della domanda, l’ottimizzazione dei flussi e l’automazione operativa.
Va però compreso che l’IA non sostituisce, ma affianca. Le aziende che la integrano con intelligenza nei processi tecnici e ingegneristici guadagnano in efficienza, qualità decisionale e resilienza.
La visione emiratina, in tal senso, è chiara: innovare sì, ma sempre accompagnando il cambiamento con partnership tra pubblico e privato. Questo garantisce una transizione inclusiva e sostenibile.
Agenparl: L’Emirato si propone come modello globale di agilità e proattività. Dal suo punto di vista operativo, Dubai riesce davvero a offrire un ecosistema che facilita l’innovazione anche sul campo?
Giovanni Guarnieri: Sì, e lo posso affermare con convinzione dopo quasi sette anni di esperienza diretta. L’approccio di Dubai è pragmatico: processi digitali snelli, tempi rapidi nelle autorizzazioni, accessibilità alle istituzioni e un contesto che spinge ad “osare” anche nella gestione tecnica.
L’innovazione qui non è solo uno slogan: è messa a terra concretamente, ogni giorno. Soprattutto nei settori industriali e logistici, dove i miglioramenti si toccano con mano. L’Emirato promuove la cultura dell’innovazione… e la rende praticabile.
Agenparl: Nel contesto della strategia 2031, quanto è importante per un ingegnere come lei adattarsi rapidamente ai cambiamenti normativi e tecnologici introdotti dal governo?
Giovanni Guarnieri: È fondamentale. E non solo per garantire la compliance, ma per restare rilevanti sul mercato. La strategia 2031 richiede aggiornamento continuo, soprattutto nei miei ambiti operativi – dalla qualità alla sostenibilità, dall’HSE alla progettazione tecnica.
Un esempio? L’edilizia sostenibile: spinge verso nuovi materiali, certificazioni e tecnologie. Ma anche la digitalizzazione dei sistemi di gestione richiede nuove competenze e un mindset flessibile.
Essere ingegneri oggi significa saper evolvere. L’adattamento non è un’opzione, è la chiave per contribuire alla trasformazione del Paese e alla competitività delle imprese.
Agenparl: Infine, cosa significa per lei, come professionista europeo negli Emirati, contribuire con il proprio lavoro allo sviluppo di una visione nazionale così ambiziosa e proiettata nel futuro?
Giovanni Guarnieri: È un onore e una responsabilità. Il mio background europeo – e italiano – è una parte importante di un puzzle multiculturale che qui viene non solo accettato, ma valorizzato.
Dubai è un melting pot: il mio punto di vista tecnico, la mia formazione e il mio approccio operativo sono elementi che arricchiscono il dibattito e contribuiscono, nel mio piccolo, a quella che è una visione ambiziosa, concreta, dinamica.
Lavorare in un contesto che guarda avanti con pragmatismo e inclusività è per me un enorme stimolo. Qui sento che il mio contributo può fare davvero la differenza.
Biografia
Giovanni Guarnieri, 48 anni, ingegnere meccanico nato a Napoli e cresciuto tra Torino e Livorno. Manager con esperienza pluriennale nel settore logistico e infrastrutturale, ha lavorato per grandi multinazionali in diversi continenti. Da quasi sette anni vive a Dubai con la sua famiglia, dove lavora in una holding locale e partecipa attivamente allo sviluppo di progetti legati alla sostenibilità, qualità e innovazione industriale. Ama le sfide, la diversità culturale e guarda al futuro con spirito pratico e curiosità.
Il suo motto: “The best is yet to come.”
Nota dell’intervistato: I pareri espressi nell’intervista sono esclusivamente personali e non riflettono in alcun modo le posizioni o le politiche del mio attuale datore di lavoro.
