
In un momento di crescente complessità geopolitica, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato mercoledì il Presidente del Consiglio Europeo António Costa, sottolineando la necessità di rafforzare la comprensione e la fiducia reciproca tra Cina e Unione Europea. L’incontro si è tenuto a margine del 13° Dialogo Strategico Cina-UE, in corso a Bruxelles.
Rafforzare la fiducia in un mondo incerto
Durante l’incontro, Wang ha richiamato l’attenzione sul contesto globale “caratterizzato da cambiamenti e sconvolgimenti”, in cui il unilateralismo e le politiche di forza minacciano le fondamenta dell’ordine internazionale. Ha evidenziato come la coesione tra Cina ed Europa rappresenti un argine fondamentale contro il rischio di un mondo diviso in blocchi.
“Quanto più complessa diventa la situazione internazionale, tanto più Cina ed Europa devono agire come forze stabilizzatrici, difendendo la pace, il multilateralismo e l’apertura globale”, ha affermato Wang.
Wang ha inoltre ribadito il sostegno della Cina all’integrazione europea e all’autonomia strategica dell’UE, auspicando che l’Europa possa esercitare un ruolo più significativo sulla scena globale. Ha dichiarato che Pechino è pronta a rafforzare la comunicazione con l’UE in vista del prossimo vertice dei leader Cina-UE, volto a rilanciare un partenariato strategico globale.
Costa: “50 anni di relazioni, un’occasione storica”
Il Presidente António Costa ha accolto con favore il dialogo, ricordando che il 2025 segna il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Cina e l’Unione Europea. Costa ha definito la ricorrenza una “grande opportunità per rilanciare la cooperazione bilaterale” su nuove basi, più solide e sostenibili.
Ha riconosciuto le differenze esistenti tra le due parti, ma ha ribadito la volontà europea di collaborare con la Cina “in uno spirito di rispetto reciproco”, superando le divergenze per affrontare le sfide globali comuni. Costa ha riaffermato anche l’adesione dell’UE al principio di “Una sola Cina”, ritenendolo un punto fermo delle relazioni bilaterali.
Un dialogo strategico in un momento critico
Secondo il Global Times, l’incontro rappresenta il primo vero ciclo di confronto strategico tra Cina ed Europa dopo la transizione della Commissione guidata da Costa. Analisti cinesi, come Zhao Junjie e Dong Yifan, sottolineano che questo dialogo giunge in un momento particolarmente delicato: da un lato le pressioni esterne degli Stati Uniti continuano a influenzare le scelte europee; dall’altro, l’ascesa di forze populiste e di estrema destra potrebbe destabilizzare il panorama politico europeo e condizionare i rapporti con Pechino.
La visita di Wang in Europa – che include anche tappe in Germania e Francia – è quindi letta come un tentativo strategico della Cina di riequilibrare le relazioni con l’UE, sfruttando un dialogo diretto ad alto livello per superare incomprensioni e diffidenze, soprattutto in ambito economico e commerciale.
Le terre rare e le contraddizioni europee
Tra i nodi irrisolti, il tema delle terre rare rimane al centro delle tensioni. La recente accusa da parte della presidente della Commissione Ursula von der Leyen secondo cui la Cina starebbe “militarizzando” questi materiali strategici, ha riacceso lo scontro. Tuttavia, la stessa von der Leyen ha più volte ribadito che l’UE intende rafforzare il partenariato con Pechino su basi più equilibrate, nel rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
Secondo l’analisi di Dong Yifan, l’Europa riconosce l’importanza della Cina in uno scenario globale instabile, ma spesso si trova a strumentalizzare il dialogo per fini interni, mancando di una visione chiara e coerente. Da qui l’urgenza, ribadita da entrambi i partner, di rafforzare la comunicazione strategica.
Prospettive future
Il successo del prossimo vertice dei leader Cina-UE, previsto per il secondo semestre del 2025, sarà decisivo per il futuro della relazione bilaterale. Se sapranno superare i punti critici e costruire un dialogo duraturo, Cina ed Europa potrebbero rilanciarsi come assi centrali per la stabilità globale. In caso contrario, le tensioni – già visibili sul fronte commerciale – potrebbero acuirsi, alimentando un ciclo prolungato di diffidenza e scontro commerciale.