
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 L’innovazione tecnologica del mercato bancario e finanziario
e le sfide per la tutela
Indirizzo di saluto di Luigi Federico Signorini
Direttore generale della Banca d’Italia
Roma, 3 luglio 2025
Sono lieto di darvi il benvenuto. Questa tavola rotonda è dedicata a un dialogo tra tutte
le autorità che hanno compiti di tutela del cittadino-cliente e a un confronto con gli
intermediari e le associazioni dei consumatori. Ringrazio i relatori e tutti i partecipanti.
Oggi parliamo degli impatti dell’innovazione tecnologica sui rapporti tra intermediari
e clienti.
Gli operatori investono ampiamente in tecnologie innovative, anche in collaborazione
con le aziende che operano nella tecnologia finanziaria e con i maggiori protagonisti
dell’innovazione digitale. Sulla base della rilevazione condotta nell’indagine Fintech del
20241, si può stimare che in Italia la spesa per investimenti in tecnologie digitali sia stata
poco inferiore a 1,9 miliardi tra il 2021 e il 2025. Nel biennio 2023-2024 l’investimento
stimato è stato quasi quattro volte maggiore di quello del 2017-2018.
La Banca d’Italia accompagna l’evoluzione digitale nel mercato finanziario e promuove il
dialogo con il mercato tramite iniziative quali Milano Hub, il Canale Fintech, la sandbox
regolamentare, il Comitato Pagamenti Italia.
L’innovazione digitale influenza i modelli di attività degli operatori, contribuendo alla
nascita di nuovi soggetti, alla trasformazione degli intermediari tradizionali, all’aumento
della concorrenza.
Essa può e deve avere riflessi positivi per i clienti. Tra essi, un’offerta più personalizzata,
una gamma più ampia di prodotti, costi più contenuti, un maggior ricorso a canali a
distanza e a piattaforme tecnologiche, servizi accessibili in modo semplice, veloce e
senza barriere fisiche o geografiche.
Comporta però anche nuovi rischi. Il più noto è quello delle frodi nei pagamenti, su
cui dirò tra poco qualcosa. Ma ve ne sono altri. Le conoscenze di base necessarie
Indagine Fintech nel sistema finanziario italiano, aprile 2024. https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/
indagine-fintech/2023/2023-indagine-fintech.pdf.
per l’uso degli strumenti finanziari innovativi possono scoraggiare una fascia di
clientela. La maggiore facilità di accesso ad alcuni prestiti può accrescere il pericolo
di sovraindebitamento. Sistemi di scoring alimentati da strumenti di intelligenza
artificiale possono determinare discriminazioni ingiustificate se non ben presidiati.
Sono tutti temi su cui oggi potremo confrontarci, anche con riferimento a possibili
linee di intervento.
Approfondisco la questione delle frodi nei pagamenti perché, come rileva l’Autorità
bancaria europea2, è questo il rischio a cui sia le autorità, sia le associazioni dei
consumatori e dell’industria riservano la maggiore attenzione.
Nel nostro Paese la quasi totalità delle operazioni fraudolente riguarda i pagamenti
effettuati con carte di debito e di credito, carte prepagate o altre forme di moneta
elettronica3. Dal 2015 il numero delle frodi di questo tipo è quasi triplicato, da circa
mezzo milione a poco meno di un milione e mezzo; l’ammontare complessivo è
raddoppiato, raggiungendo i 120 milioni.
L’aumento riflette l’accresciuto utilizzo di strumenti di pagamento elettronici più
che un incremento dell’incidenza delle frodi. È bene ricordare che quest’ultima resta
molto bassa. Tenuto anche conto dell’imposizione in Europa di requisiti di sicurezza
particolarmente stringenti (“strong customer authentication”), le frodi oggi colpiscono in
Italia solo lo 0,013 per cento delle transazioni e lo 0,018 per cento del relativo importo,
valori non molto diversi da quelli di dieci anni fa4. Né, del resto, i pagamenti cartacei
sono immuni da rischi di smarrimento, furti, errori, imbrogli, falsificazioni.
In ogni caso, consolidare la sicurezza dei pagamenti elettronici, effettiva e percepita, è
importante se si vuole favorire la diffusione di forme innovative di pagamento.
Si possono distinguere tre tipi di frode5.
Il primo è costituito dai casi in cui il malintenzionato si impossessa delle credenziali del
titolare, anche facendosele rivelare dalla vittima con qualche scusa come lo spacciarsi
per un esponente della banca o istituzione interessata. In questi casi è il truffatore
stesso che poi effettua il pagamento. Queste frodi colpiscono per lo più carte, moneta
elettronica e prelievi agli sportelli; per tali canali, almeno il 90 per cento del numero e
del valore delle frodi è riconducibile a questa categoria6.
EBA Consumer trends report 2024/25 (26 March 2025). https://www.eba.europa.eu/sites/default/
2024-2025.pdf.
A paragone di quelle sulle carte, le frodi sui bonifici benché in media di importo più elevato, sono assai
meno numerose.
Rispettivamente, 0,012 e 0,015 per cento nel 2015. A seconda dell’aggregato considerato, tra il 40 e
il 60 per cento del costo delle frodi è sopportato dal cliente; il resto dall’intermediario.
Per ulteriori dettagli, si rinvia al Rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia
– Febbraio 2025; https://www.bancaditalia.it/media/notizie/2025/Rapporto-sulle-operazioni-dipagamento-fraudolente.pdf.
Sulla base dei dati del primo semestre del 2024.
Il secondo tipo di frode si realizza quando la vittima è indotta a fare un’operazione a
favore del truffatore, convinta che si tratti di un beneficiario legittimo, anche con tecniche
di persuasione che fanno leva su qualche movente psicologico come la compassione, il
timore o (qualche volta) l’avidità. Questo tipo di frode colpisce soprattutto i bonifici, per i
quali esso rappresenta i due terzi del numero delle frodi e i tre quarti del relativo valore.
Infine, vi sono le truffe in cui il frodatore intercetta e modifica un ordine di pagamento
legittimo tramite, ad esempio, malware o attacchi informatici; è un caso residuale, che
riguarda per lo più bonifici e carte.
Tutti richiedono attenzione. In generale, credo che occorra agire su due fronti: primo,
accertarsi che gli intermediari adottino tutti i presidi necessari; secondo, aiutare gli utenti
a gestire gli strumenti di pagamento elettronici con consapevolezza e accortezza.
Sul primo fronte, nonostante l’impegno degli intermediari e del sistema in tema di
sicurezza, il nemico è sempre più agguerrito, e perciò le difese vanno rese sempre
più efficaci. La Banca d’Italia si attende che gli intermediari sviluppino e aggiornino
continuamente i mezzi tecnici e organizzativi per prevenire le frodi. Se la frode si realizza,
occorre garantire ai clienti rimborsi tempestivi quando dovuti, e comunque limitare al
minimo ogni pregiudizio. La nostra comunicazione del giugno 2024, adottata a seguito
di ispezioni e indagini a distanza, fornisce specifiche indicazioni in materia.
Sul fronte degli utenti, un dato che deve far riflettere è che quando l’Arbitro Bancario
Finanziario è chiamato a pronunciarsi su casi di frode nei pagamenti (e si tratta di quasi
un terzo di tutti i casi esaminati dall’Arbitro), nel 40 per cento dei casi la decisione
è sfavorevole ai ricorrenti. Perché? Perché in questi casi il pagamento fraudolento
non viene imputato all’intermediario: esso è in qualche modo riconducibile al
comportamento del cliente, ovviamente “manipolato” dal frodatore e sua vittima.
Quindi, se vogliamo difendere i clienti, dobbiamo anche insegnare loro a difendersi.
Fermo restando, s’intende, il ruolo degli organi di tutela della legalità nella prevenzione
e repressione del crimine.
La questione non riguarda solo le tecnologie digitali. Il Gatto e la Volpe sono sempre
esistiti, anche quando si usavano gli zecchini d’oro come strumenti di pagamento.
L’educazione finanziaria, intesa nel senso più ampio, e ogni opportuno richiamo
all’accortezza e al buon senso, servono comunque. Ma le nuove tecnologie pongono
anche sfide nuove, e dobbiamo attrezzare i cittadini perché possano più agevolmente
riconoscerle e cautelarsi.
Ricordo alcune iniziative della Banca d’Italia, come quelle pubblicate sul sito “L’economia
per tutti” o nell’ambito del percorso “In viaggio con la Banca d’Italia”; e la campagna “I
Navigati – Informati e sicuri” realizzata insieme ad altre autorità come la Polizia postale,