
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 Consigliera rappresenta Cr a presentazione ricerca Swg
commissionata da Associazione
(ACON) Udine, 3 lug – Se ne parla da anni, ma per la prima
volta ? stato studiato a fondo. Parliamo del problema della
disaffezione al voto, o dell’astensionismo se preferite la
formula sintetica al maschile. E cio? delle ragioni che hanno
portato il Friuli Venezia Giulia a perdere nel giro di vent’anni
il venti per cento degli elettori, dal 64% dei cittadini che si
erano recati alle urne nel 2003 al 45% del dato pi? recente,
quello delle elezioni regionali di due anni fa.
Era questo l’oggetto di una ricerca commissionata all’istituto
Swg dall’Associazione dei consiglieri regionali del Friuli
Venezia Giulia presieduta da Dario Barnaba. Uno studio che ?
confluito in un libretto di 56 pagine ed ? stato presentato nel
corso di una conferenza stampa nella sede regionale di via
Sabbadini a Udine, alla quale hanno partecipato anche gli ex
consiglieri Adriano Ritossa, Lodovico Sonego e Roberto Molinaro,
accanto al vicepresidente dell’associazione Renzo Petris. A
rappresentare l’attuale Assemblea legislativa era invece la
consigliera Manuela Celotti che fa parte dell’Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale.
Crudi e diretti, ma non certo sorprendenti, i dati illustrati dal
ricercatore dell’istituto demoscopico triestino, Riccardo
Benetti, che fotografano un trend discendente analogo a quel che
viene registrato a livello nazionale. In base al comportamento
elettorale recente sono emersi tre macro-gruppi di elettori:
quelli che sono andati sempre a votare, il 42%; quelli che si
sono astenuti almeno una volta, il 46%; quelli che da almeno
dieci anni disertano le urne, il 12%.
Su questa base sono state approfondite le motivazioni che portano
gli elettori al voto (senso del dovere, coinvolgimento emotivo,
speranza che qualcosa possa cambiare), le ragioni di chi si
astiene (sfiducia nei partiti e nel sistema, ma anche difficolt?
pratiche nel recarsi alle urne) e cosa si potrebbe fare per
invertire questa tendenza. Tra le possibili soluzioni, al primo
posto figura l’adozione del voto elettronico, seguita dall’invito
a concentrare gli appuntamenti elettorali evitando le dispersioni
e alla possibilit? di votare in seggi diversi e sedi alternative.
“Chi ? stato chiamato ad amministrare – ha commentato la
consigliera regionale Manuela Celotti – ha un duplice dovere:
governare bene ma anche favorire la partecipazione dei cittadini
alla vita politica. Ed ? un impegno trasversale rispetto alle
forze politiche, che deve riguardare tutti”. Accanto a questa
indicazione generale, ci sono due categorie che stanno
particolarmente a cuore a Celotti: “La prima ? quella dei
giovani, che vanno coinvolti nei processi decisionali e nel
lavoro all’interno delle istituzioni, rendendoli consapevoli che
il loro voto conta. Del resto molti dei problemi che la classe
politica oggi deve affrontare, e mi riferisco in particolare
all’ambiente e alla sanit?, andranno a incidere sul futuro delle
giovani generazioni pi? che su quello degli attuali decisori”.
Celotti ha poi sottolineato il problema della partecipazione
femminile, partendo dal dato regionale “che vede oggi solo 10
donne sedere in Consiglio regionale su un totale di 48
componenti, mentre le sindache rappresentano una percentuale tra
il 15 e il 20 per cento del totale. E c’? infine – ha suggerito
la consigliera – il tema della valorizzazione del ruolo dei corpi
intermedi, quel terzo settore che ha di recente elaborato una
proposta di legge proprio sul tema della partecipazione”.
Gli ex consiglieri hanno riassunto il senso dei loro interventi
inseriti all’interno del fascicolo statistico. Adriano Ritossa ha
messo in risalto il tema dei “dibattiti politici che non possono
ridursi a baruffe”, Lodovico Sonego ha invitato a tener conto,
nei dati sull’astensionismo Fvg, del peso crescente dei
corregionali all’estero (oggi pi? del 18% del totale) che
scontano enormi difficolt? pratiche nel recarsi alle urne, mentre
Roberto Molinaro ha lanciato l’allarme anche sulla bassa
partecipazione al voto per le Europee in una regione di confine,
concludendo che “i dati della ricerca mostrano che c’? ancora
speranza, ma certo non possiamo restare fermi, a livello di
classe politica e di mondo scolastico”.
Il presidente Barnaba, dopo aver riassunto i contenuti
dell’incontro, ha posto l’accento anche sulla legge nazionale che
attualmente preclude all’elettore la possibilit? di esprimere una
preferenza diretta, allontanando i cittadini da un contatto pi?
diretto con i futuri parlamentari.
ACON/FA
031430 LUG 25