
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 Dolomiti, Zanella: fuori controllo situazione frane, interrogazione ai
ministri Pichetto e Salvini che fino a ora non hanno detto una parola
Roma, 2 LUG. “ Rafforzare i sistemi di controllo e gli strumenti di
indagini e sorveglianza delle aree dolomitiche in forte trasformazione per
effetto dei cambiamenti climatici in atto; garantire, se possibile, che i
numerosi interventi infrastrutturali connessi ai Giochi Olimpici Milano
Cortina 2026 non portino ulteriore dissesto del fragile contesto geologico
e morfologico delle Dolomiti, già dichiarato patrimonio naturale
dell’Umanità nel 2009, ricordo che il villaggio degli atleti dei Giochi
Olimpici Milano Cortina 2026 sorgerà a Fiames, area a rischio idrogeologico
e che il contestato impianto di risalita Apollonio-Socrepes insiste su
un’area dove da anni si sta muovendo una frana profonda, con rischio
di stabilità dei piloni”.
Lo chiede con una interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e
dell’Ambiente la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella, la quale
spiega : “non abbiamo sentito neanche una parola dai ministri Salvini e
Pichetto dopo i numerosi eventi franosi che hanno coinvolto l’area
dolomitica da San Vito di Cadore a Cortina, aggravato dalla piogge
intense delle ultime settimane che hanno reso il terreno particolarmente
instabile, alimentando un continuo susseguirsi di smottamenti e crolli che
mettono a dura prova l’intero territorio dolomitico. Nella notte di lunedì
30 giugno una colata di fango e detriti é scesa dalla Croda Marcora,
imponendo la chiusura della SS 51 Alemagna e il conseguente isolamento di
Cortina d’Ampezzo; nel pomeriggio di sabato 28 giugno, poche ore prima
della frana principale, era già avvenuto un primo distacco di materiale,
ripreso in un video che ha circolato sui social, a testimonianza
della crescente instabilità della montagna; lo scorso 14 giugno un crollo
di grandi dimensioni sempre dalla cima Marcora tra San Vito e Cortina
d’Ampezzo; nella notte tra il 15 e il 16 giugno un’enorme colata detritica,
staccatasi dalle pendici del Monte Antelao, si è riversata sull’abitato di
Cancia nel Comune di Borca di Cadore, bloccando sempre la SS.51 Alemagna.
Le frane censite dalla Regione Veneto sono 9.455, ben 5.914 solo nella
provincia di Belluno, ogni anno se ne aggiungono circa 200. In particolare
la valle del Boite, da sola, conta almeno 10 colate detritiche, lungo una
zona di una ventina di chilometri. La perdita in alta quota del permafrost,
il ghiaccio interstiziale permanente presente fino a qualche tempo fa nelle
fratture e nella porosità della roccia, svolgendo da “legante naturale”
delle parti esposte delle pareti, porta a un incremento dei crolli e della
produzione di detriti. Di fronte a questa situazione chiediamo intervento
di messa in sicurezza e di prevenzione”, conclude Zanella.
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE