
(AGENPARL) – Tue 01 July 2025 Roma, 1 luglio 2025
Il CIV dell’INPS approva il Rendiconto generale 2024: saldo positivo di 15 miliardi
Il Rendiconto generale 2024 dell’INPS, approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza il 1^ luglio 2025, si chiude con un saldo della gestione finanziaria di competenza di15,00 mld di euro, con un risultato economico di esercizio positivo per 1,02 mld, e con un avanzo patrimoniale netto che passa da 29,78 a 35,31mld.
“Nel 2024 le entrate complessive sono state 573,12 mld, di cui 284,04 mld di entrate contributive – riferisce Alessandro Tombolini, Direttore centrale Bilanci dell’Inps – in crescita del 5,5 % rispetto al 2023 –, e 180,74 mld di trasferimenti correnti dalla fiscalità generale (in crescita del 9,7%). Le uscite complessive ammontano a 558,12 mld, di cui 417 mld per prestazioni istituzionali. Queste ultime, quindi, sono cresciute del 4,9%.”
Il costo degli interventi sostenuti dai trasferimenti dalla GIAS, quindi dalla fiscalità generale, è cresciuto di 16 mld, in particolare per gli incrementi delle uscite a favore dei percettori dell’Assegno unico universale, dei trasferimenti per sgravi contributivi e delle coperture degli oneri pensionistici.
Il 2024 ha fatto registrare rispetto all’anno precedente un incremento della spesa per le pensioni previdenziali di 16,4 mld, arrivando complessivamente a 320,5 mld, con una crescita rispetto all’anno precedente del 5,4 %, derivante quasi per intero dalla rivalutazione delle pensioni a fronte dell’impennata inflazionistica registratasi l’anno precedente.
Nel 2024 c’è stato anche un aumento della spesa per il sostegno al reddito con un incremento di 0,5 mld, passando da 18,4 a 18,9 mld, in particolare per la crescita dei trattamenti di disoccupazione e di integrazione salariale.
Le spese per l’inclusione sociale sono sostanzialmente invariate (-0,1 mld) ma con un ulteriore calo delle prestazioni finalizzate al contrasto della povertà (meno 1,9 mld sul 2023, meno 3,3 mld sul 2022) e un aumento di 1,2 mld per le prestazioni di invalidità civile.
Crescono ulteriormente le spese a sostegno della famiglia che passano da 23,8 a 26,1 mld.
Dal Rendiconto emergono con particolare rilievo i crediti per contributi a carico dei datori di lavoro e degli iscritti che, a fine 2024, ammontano a complessivi 119,1 mld con una riduzione di 8,0 mld rispetto all’anno precedente, riduzione derivante dall’annullamento dei debiti contributivi a seguito delle operazioni di saldo e stralcio previste dai recenti interventi normativi. Gran parte di questi crediti sono a rischio di inesigibilità e a fronte di tale evenienza è stato alimentato il Fondo svalutazione crediti contributivi che ammonta, nel 2024, a 94,4 mld, in calo di 8,2 mld rispetto al 2023.
“Il Rendiconto 2024 evidenzia anche quest’anno un risultato positivo per l’Istituto e, al contempo, fornisce diversi spunti di analisi e di riflessione” – sottolinea Roberto Ghiselli, Presidente del Civ. “Si conferma una tenuta complessiva del sistema che comunque, in prospettiva, si dovrà misurare con le trasformazioni demografiche, tecnologiche e del mercato del lavoro – prosegue Ghiselli – e con le ricadute che queste trasformazioni determineranno sul sistema previdenziale. E’ quindi importante – prosegue Ghiselli – che il Paese sappia individuare una coerente strategia per far fronte a queste sfide e garantire una prospettiva di sostenibilità del sistema, da un punto di vista economico ma soprattutto sociale, attraverso politiche che sostengano lo sviluppo di qualità del tessuto produttivo e dell’occupazione, in grado quindi di incidere positivamente sui principali fattori di stabilità del sistema previdenziale ad iniziare dalla crescita delle retribuzioni e dal conseguente gettito contributivo.”
Per Pierangelo Albini, Coordinatore della Commissione economica del CIV “la lettura del rendiconto 2024 conferma la necessità di una manutenzione «coraggiosa e ragionata» del sistema di welfare, per garantire giustizia tra generazioni, coerenza tra fonti di finanziamento e prestazioni. In un contesto di profonde transizioni economiche e sociali, l’INPS può, infatti, continuare ad essere il fulcro del welfare italiano in presenza di politiche in grado di valorizzare il lavoro e rafforzare il patto intergenerazionale. Solo così la protezione sociale potrà essere sostenibile, equa e adeguata alle sfide del presente e del futuro.”