
(AGENPARL) – Mon 30 June 2025 FISCO, M5S: MELONI GREGARIA DELLE MULTINAZIONALI, SU TUTTI GLI ALTRI AUMENTA TASSE
NOTA STAMPA
*FISCO, M5S: MELONI GREGARIA DELLE MULTINAZIONALI, SU TUTTI GLI ALTRI AUMENTA TASSE*
Roma, 30 giugno. “Ormai la miglior cartina di tornasole per valutare le decisioni del Governo è il vocabolario del ministro Giorgetti. Il quale, violentando anche il buon senso, ha definito un onorevole compromesso il cedimento in sede G7 dell’Italia sulla già bassa global minimum tax al 15%, da cui le multinazionali Usa sono state esonerate. Per Giorgetti quell’ ‘onorevole’ sarebbe legato al fatto che con il cedimento del G7 si è evitata la ‘revenge tax’ minacciata da Trump, ovvero la tassa ‘vendetta’ sulle altre società europee. Ma che bel segnale: Trump o chicchessia fanno i muscoli e il resto dei Paesi china la testa, però ‘onorevolmente’. E adesso cosa accadrà alla digital tax che l’Italia, durante il Governo Conte, aveva coraggiosamente introdotto sui colossi del web? La Meloni di lotta e di opposizione diceva che la sua aliquota al 3% era troppo bassa. Bene, in Parlamento, durante l’esame del Dl acconti Irpef, avevamo proposto un emendamento per far salire l’aliquota a doppia cifra e finanziare in questo modo un vero abbassamento dell’Irpef sul ceto medio. La Meloni di governo, con tutti i suoi corifei di centrodestra, ha detto no a questo emendamento. La realtà è che sul Fisco, come su tante altre partite, la Presidente del consiglio è totalmente gregaria delle multinazionali, mentre sui comuni mortali e il ceto medio le tasse aumentano. Oggi l’Istat certifica che nel primo trimestre 2025 la pressione fiscale è aumentata dello 0,5% rispetto allo stesso periodo nel 2024. E lo stesso Istat aveva già certificato che nel 2024 la pressione fiscale aveva fatto segnare un +1,2% rispetto al 2023. I cittadini sono serviti”. Lo comunicano in una nota i parlamentari M5S delle Commissioni bilancio e finanze di Camera e Senato.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle