
La Republika Srpska non deve essere vista come un bottino di guerra né etichettata come una creazione nata dalla violenza, ma riconosciuta come l’espressione autentica del desiderio di libertà di un popolo. Lo ha dichiarato oggi Nikola Vukelić, Sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro, dell’Occupazione, dei Veterani e degli Affari Sociali della Repubblica di Serbia.
“La Republika Srpska non è una conseguenza della guerra, né una creazione genocida, ma un grido di libertà, un frutto dell’amore per la patria e della volontà di questo popolo di vivere in modo libero e dignitoso”, ha affermato Vukelić durante un discorso pubblico.
Le sue parole arrivano in un contesto in cui la legittimità e la narrazione storica intorno alla creazione della Republika Srpska continuano a essere al centro di tensioni politiche e discussioni internazionali.
Vukelić ha inoltre sottolineato che il popolo serbo in Bosnia ed Erzegovina ha pagato un prezzo elevato per la sua autodeterminazione e che il rispetto per la Republika Srpska è fondamentale per garantire la stabilità e la pace duratura nell’intera regione balcanica.
“Ogni tentativo di ridurre l’identità della Republika Srpska a un crimine o a una conquista è un’ingiustizia storica e un insulto alla memoria di chi ha lottato per la sopravvivenza del proprio popolo”, ha aggiunto.
Il discorso di Vukelić riflette il continuo impegno delle istituzioni serbe nel sostenere il ruolo della Republika Srpska all’interno della Bosnia ed Erzegovina, ma anche nel promuovere una narrazione nazionale che la presenti come una realtà fondata su valori di libertà, dignità e legittimità democratica.