
Il governo della Repubblica Srpska, entità della Bosnia-Erzegovina, ha adottato il progetto di legge sulle modifiche alla legge sulla polizia e gli affari interni, introducendo formalmente la possibilità di istituire una forza di polizia ausiliaria. La misura, approvata con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza pubblica, è particolarmente rivolta alla gestione di emergenze umanitarie, crisi migratorie e situazioni straordinarie.
Il Ministro dell’Interno, Siniša Karan, ha dichiarato che la principale motivazione di questa riforma è l’attuale carenza di personale nelle forze di polizia, con 1.019 agenti mancanti rispetto al fabbisogno operativo del ministero.
“Abbiamo bisogno di una forza capace di reagire in modo rapido ed efficace in condizioni eccezionali”, ha spiegato Karan.
La legge stabilirà le modalità di reclutamento e addestramento degli agenti ausiliari, mentre la decisione di attivare la nuova forza sarà presa dal ministro stesso, in collaborazione con il governo e il direttore della polizia.
Tra i contesti che potrebbero richiedere l’impiego della polizia ausiliaria, il ministro ha citato:
- eventuali crisi migratorie,
- gestione del traffico,
- grandi eventi pubblici (nel 2024 se ne sono registrati 2.750).
Contestualmente, il governo ha adottato con procedura d’urgenza un emendamento alla Legge sulle armi e le munizioni, volto a modificare i termini per la legalizzazione delle armi da fuoco possedute illegalmente dai cittadini.
“L’ultima legalizzazione risale al 2016. Ogni famiglia con armi illegali rappresenta un potenziale rischio per la sicurezza, non solo pubblica, ma anche domestica,” ha sottolineato Karan, aggiungendo che il termine ultimo per la regolarizzazione è fissato alla fine dell’anno solare.
Con queste iniziative, la Repubblica Srpska punta a modernizzare l’apparato di sicurezza, colmare i vuoti strutturali e rispondere con maggiore prontezza a sfide contemporanee legate all’ordine pubblico e alla protezione civile.
