
Il Presidente Donald Trump ha esultato su Truth Social per quella che ha definito una “VITTORIA GIGANTESCA alla Corte Suprema degli Stati Uniti!”, dopo che la massima corte americana ha votato 6 a 3 per limitare il potere dei tribunali inferiori di emettere ingiunzioni a livello nazionale contro le politiche federali.
La decisione rappresenta un momento cruciale nella battaglia tra il potere esecutivo e giudiziario, e secondo Trump, colpisce indirettamente anche il principio della cittadinanza per nascita. “Aveva a che fare con i bambini degli schiavi (stesso anno!), non con la TRUFFA del nostro sistema di immigrazione”, ha scritto in un post.
Il caso, che ha origine da una controversia legale sull’opposizione di Trump alla cittadinanza automatica per i figli di immigrati clandestini, ha spinto la Corte Suprema a restringere l’uso delle ingiunzioni su scala nazionale, spesso imposte da giudici distrettuali anche in presenza di pochi ricorrenti. La Corte, tuttavia, non si è ancora pronunciata sulla legalità della politica di Trump sulla cittadinanza per nascita.
Trump ha ringraziato pubblicamente il Procuratore Generale Pam Bondi, John Sauer e il Dipartimento di Giustizia per il lavoro svolto, annunciando una conferenza stampa alla Casa Bianca alle 11:30 EST.
Secondo un giornalista del Politico, la decisione rappresenta una “grande vittoria” per il team di Trump, che negli anni ha visto molte delle sue iniziative bloccate da ingiunzioni estese, spesso promosse da gruppi di attivisti finanziati da élite progressiste.
La giudice Amy Coney Barrett, scrivendo per la maggioranza, ha dichiarato:
“Quando un tribunale conclude che il potere esecutivo ha agito illecitamente, la risposta non è che il tribunale debba eccedere i propri poteri”.
La Corte ha chiarito che le ingiunzioni preliminari devono essere limitate a fornire un risarcimento proporzionato solo ai ricorrenti legittimati, non estese automaticamente a livello nazionale, a meno che non sia uno stato a fare causa al governo federale.
La pronuncia segna un importante precedente giuridico in vista delle future battaglie politiche e legali, in particolare nel contesto della campagna elettorale 2025.