
(AGENPARL) – Wed 25 June 2025 Suolo: aspettando la Carta in scala 1:100.000 e
la Legge nazionale
conferenza stampa in collaborazione con il CREA,
su iniziativa del Senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato
“Il suolo è imprescindibile per chi fa agricoltura e lo è ancor di più per la nostra Nazione, che ha reso il suo agroalimentare una eccellenza globale. Una risorsa tanto fragile e preziosa, quanto poco conosciuta. Per questo, dobbiamo lavorare ad una legge che, per prima cosa, lo definisca sotto il profilo normativo, in modo univoco e coerente con i regolamenti dell’Unione Europea, al fine di ridurre al minimo le interpretazioni soggettive dei concetti alla base della legge, come “suolo sano”, “degrado del territorio”, “impermeabilizzazione”. Così Luca De Carlo, presidente della IX commissione del Senato, in occasione della conferenza stampa Ritorno al suolo: dagli strumenti della Ricerca all’impegno delle Istituzioni, organizzata in collaborazione con il CREA, su iniziativa del Senatore stesso, che continua: “Al momento, in Italia, sul suolo intervengono numerose autorità pubbliche multilivello, con competenze diverse, finalizzate alla protezione di suoi differenti domini e funzioni. Nel rispetto della normativa, dobbiamo riuscire a far dialogare tutti gli attori che operano sul suolo allo scopo di migliorare le produzioni e salvaguardare l’ambiente nel suo complesso.”
I suoli coltivati italiani, a partire dal secondo dopoguerra, hanno perso tra il 2 e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali. Basti pensare per esempio all’aumento del rischio idraulico, come dimostrano purtroppo le recenti alluvioni, i cui drammatici effetti sono sotto gli occhi di tutti, o ancora all’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera, che amplifica gli effetti del cambio climatico, fino – ed è forse il dato più preoccupante per gli agricoltori – ad un calo delle produzione a livello planetario tra il 10 e il 15%.
Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati; serve una maggiore programmazione dei sistemi agricoli e delle loro gestioni per assicurare ai nostri agricoltori al contempo produttività, reddito e salvaguardia delle risorse naturali.
Un obiettivo che si può ottenere, integrando i tradizionali campionamenti pedologici con approcci tecnologici innovativi e soluzioni di Intelligenza artificiale. Ed è proprio ciò che si propone la Carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, uno strumento atteso da decenni dagli agricoltori e dagli addetti del settore, finanziato con fondi PNRR dal MASE e dal Masaf e in corso di realizzazione da parte del CREA.