
(AGENPARL) – Wed 25 June 2025 Nota del capogruppo regionale della Lega Enrico Melasecche
(Acs) Perugia, 25 giugno 2025 – “Nel settore delle infrastrutture e
trasporti la Giunta precedente ha lasciato un patrimonio indiscutibile di
risultati, di problemi avviati a soluzione, di obiettivi rimessi nel mirino
della propria azione di governo grazie anche a rapporti coltivati con
serietà, competenza e coerenza”: lo afferma il capogruppo della Lega
Umbria, Enrico Melasecche.
“Da qualche mese – continua Melasecche – la musica è cambiata. La
presidente Proietti passa dal cavalcare strumentalmente il messaggio del
poverello di Assisi, allo strappare i programmi altrui per ottenere un
applauso di circostanza. Oggi addirittura, invece di aprire un tavolo
istituzionale, prosegue nella sua campagna elettorale della provocazione.
Passata la legge sulla sicurezza che non vieta di certo le manifestazioni, ma
impedisce che si travalichino i diritti altrui vietando di bloccare i servizi
essenziali in danno di migliaia di lavoratori che hanno una famiglia da
mantenere e imprese che devono lavorare e non possono subire blocchi
stradali, lei cosa fa? Dichiara di stendersi sui binari per ottenere qualche
titolo sui giornali. Ormai si è intruppata al seguito della campagna
elettorale del presidente Giani che la utilizza banalmente in veste
antigovernativa con un’Umbria non più autorevole interlocutore sui grandi
problemi, ma ridotta a fare il cagnolino ammaestrato del furbo cerbero
toscano. Un errore grave di strategia, un atteggiamento un po’
folcloristico, ben poco autorevole che vede l’Umbria arretrare su tutti i
fronti rispetto all’obiettivo della rottura definitiva dell’isolamento su
cui nei cinque anni difficilissimi del covid e dell’aumento abnorme dei
costi, noi abbiamo comunque fatto passi avanti importanti. Dal trasporto
aereo a quello ferroviario, da quello stradale alla rete integrata
multimodale ferro-bici con prospettive estremamente concrete di rilevante
incremento turistico”.
“Il momento attuale – prosegue Melasecche – è delicatissimo ed occorre
da parte delle nostre regioni e del Governo una intesa istituzionale di alto
livello. L’Europa pretende giustamente che i fondi Pnrr vengano utilizzati
entro il 2026, pena la revoca. Qualcuno ritiene credibile la Proietti che,
minacciando di piazzarsi sui binari, bloccando i treni di mezza Italia, possa
spaventare il Governo e condannare l’Italia alla arretratezza strutturale
ferroviaria? Non esiste alternativa. I lavori vanno fatti, bene e alla
svelta, per far fare un passo avanti decisivo al Paese tutto, a cominciare
dall’Umbria. Questo comporta necessariamente dei sacrifici, soprattutto ai
pendolari, che vanno tutelati limitando i sacrifici al solo periodo
conclusivo di questa corsa serrata verso la modernizzazione, con nuove opere,
armamenti rinnovati e con tecnologie Ertms che garantiscono sicurezza
assoluta e velocità migliorabili. L’Umbria di centro destra ha scommesso
sul futuro e giocato la carta vincente della razionalità e del coraggio,
insistendo con fermezza nell’ordinare contrattualmente i 12 treni regionali
Alstom da 200 km/h, dopo confronti a testa alta e schiena diritta. Un