
Lunedì 23 giugno, l’Iran ha lanciato almeno dieci missili balistici contro la base aerea statunitense di Al-Udeid in Qatar e un altro missile contro una base americana in Iraq, secondo quanto riportato dalla televisione di Stato iraniana e da diverse fonti regionali. I missili sarebbero stati intercettati con successo dai sistemi di difesa statunitensi, evitando danni e vittime.
L’attacco rappresenta una ritorsione diretta all’operazione militare condotta dagli Stati Uniti durante il fine settimana contro tre siti nucleari iraniani a Fordow, Isfahan e Natanz.
Le autorità iraniane hanno rivendicato il lancio dei missili come risposta legittima, dichiarando di aver colpito direttamente la base Al-Udeid, un centro nevralgico per il Comando Centrale USA (CENTCOM). Tuttavia, secondo fonti occidentali, la base era già stata parzialmente evacuata in previsione dell’attacco, con le risorse aeree spostate e le navi statunitensi dislocate in sicurezza fuori dal Bahrein.
Esplosioni sono state udite sopra Doha, capitale del Qatar, mentre numerosi intercettori antimissile venivano attivati. Le forze americane in Iraq hanno dichiarato lo stato di massima allerta, rifugiandosi nei bunker presso la base di Ain al-Asad.
Secondo il Jerusalem Post, l’azione è parte di un’escalation più ampia che segue l’attacco USA ai siti nucleari iraniani. Il New York Times ha riferito che l’Iran aveva avvisato in anticipo le autorità del Qatar per minimizzare il rischio di vittime civili, dimostrando che l’azione aveva un carattere più simbolico che distruttivo.
Il presidente Donald Trump, in carica dal recente ritorno alla Casa Bianca, ha minacciato ritorsioni massicce nel caso in cui venissero colpiti cittadini o obiettivi americani, ma non è ancora chiaro se l’attacco iraniano porterà a una risposta militare diretta. Trump aveva adottato un approccio simile nel 2020 dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani, decidendo di non rispondere a un attacco iraniano che non causò vittime statunitensi.
Il Qatar, pur confermando l’attacco, ha denunciato la violazione della sua sovranità nazionale, attribuendo indirettamente la responsabilità all’escalation israelo-iraniana nella regione.
L’episodio rappresenta un nuovo punto critico nella tensione tra Washington e Teheran, con potenziali ripercussioni su tutto il Medio Oriente.
