
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha definito “piuttosto inquietanti” le informazioni circolate nei media e nei rapporti d’intelligence riguardanti un presunto trasferimento di armi dalla Serbia all’Ucraina.
Durante un incontro con i giornalisti, Peskov ha ribadito la particolare vicinanza storica e culturale tra Russia e Serbia, sottolineando che si tratta di una questione delicata:
“La Serbia è davvero un Paese molto vicino a noi, e il popolo serbo è un popolo a noi vicino. Questo argomento è stato sollevato durante i nostri contatti con gli amici serbi, e i nostri colleghi ci hanno fornito chiarimenti e garanzie“, ha dichiarato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin.
Le dichiarazioni arrivano dopo che il Servizio di intelligence estero russo (SVR) ha riferito che la Serbia avrebbe utilizzato canali alternativi per fornire equipaggiamento militare all’Ucraina, in un contesto di guerra che vede Mosca fortemente impegnata a impedire il sostegno armato occidentale a Kiev.
Il governo serbo non ha ancora rilasciato commenti ufficiali in risposta a queste affermazioni, ma in passato Belgrado ha sempre negato il coinvolgimento diretto in forniture militari a Paesi coinvolti nel conflitto ucraino, ribadendo la sua posizione di neutralità militare.
Queste tensioni rischiano di complicare ulteriormente l’equilibrio diplomatico della Serbia, divisa tra stretti legami storici con la Russia e ambizioni europeiste che la spingono verso l’integrazione nell’UE.