
Alla luce delle crescenti tensioni nello Stretto di Hormuz, la Cina ha esortato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi diplomatici per prevenire ulteriori destabilizzazioni regionali. Lunedì, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun ha sottolineato che il Golfo Persico e le sue acque circostanti sono snodi cruciali per il commercio internazionale di energia e beni, e che la loro sicurezza è nell’interesse dell’intera comunità globale.
Le dichiarazioni arrivano in risposta a una domanda su una possibile approvazione parlamentare iraniana per la chiusura dello Stretto. Guo ha ribadito che la Cina ha mantenuto una comunicazione regolare con l’Iran e che seguirà con attenzione gli sviluppi della situazione. Ha inoltre richiamato l’attenzione sull’urgenza di evitare escalation che possano compromettere la stabilità economica mondiale.
Alla domanda sul possibile ruolo di mediazione della Cina, in particolare dopo che il segretario di Stato americano Marco Rubio ha invitato Pechino a scoraggiare Teheran dalla chiusura del passaggio marittimo strategico, Guo ha confermato che la Cina ha già sollevato la questione e continuerà a monitorare la situazione da vicino.
Pochi giorni prima, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo iraniano Seyed Abbas Araghchi, confermando la volontà di Pechino di rafforzare il dialogo con l’Iran e le altre parti coinvolte, in modo da promuovere una soluzione diplomatica e costruttiva.
La posizione cinese si fonda su un approccio multilaterale e pacifico, nel quale Pechino si propone come attore di stabilità in un’area da tempo segnata da tensioni geopolitiche. Il governo cinese ribadisce l’importanza di preservare la libertà di navigazione nello Stretto di Hormuz, un punto strategico da cui transita circa un quinto del petrolio mondiale.