
(AGENPARL) – Sat 21 June 2025 FI a LEGA: cittadinanza facile e’ oggi, non lo sarà domani con nuova legge
“Alcuni Presidenti di Regione invocano un ulteriore mandato dopo averne esercitati due e anche più. Forza Italia è sempre stata favorevole alla regola vigente dei due mandati, perché ritiene che cariche così importanti e che gestiscono un’ampia gamma di poteri debbano avere un limite temporale. È così anche per i sindaci delle grandi città e per altre cariche ancora più rilevanti, in Italia e in tante luoghi del mondo. E anche nella discussione sul premierato è stato introdotto, su richiesta di varie parti, il limite di due mandati. Ciò premesso, ci siamo comunque resi disponibili alla discussione di un tema che non era ricompreso nel programma del centrodestra, ma che pare rispondere alle esigenze personali di qualche singolo”. Lo dichiara il deputato Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia.
“E nel momento in cui si va oltre il programma ciascuno ha diritto di introdurre dei temi. Per quanto attiene alla cittadinanza, noi ci rifacciamo peraltro al programma del centrodestra, dove si parla di integrazione della immigrazione regolare nel nostro paese. La nostra proposta è l’esatto opposto della concessione della cittadinanza facile, quella che purtroppo in questo momento vige in Italia. Ora un ragazzo nato nel nostro paese e che qui vive può chiedere la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni. Anche se non ha frequentato nessuna scuola e anche se non ha affrontato nessun processo di integrazione linguistica o culturale. Noi invece, al contrario della vigente cittadinanza ‘facile’, rendiamo più difficile la concessione della cittadinanza, perché la colleghiamo, non solo alla nascita e alla presenza per un periodo di 10 anni e più nel nostro paese, (ci siamo infatti battuti contro il referendum che voleva dimezzare da 10 a 5 anni il tempo per avere diritto a presentare la domanda di cittadinanza), ma la subordiniamo alla frequentazione della scuola dell’obbligo con profitto, ovverosia al conseguimento della licenza elementare e della licenza media, per poi frequentare ancora per un biennio le scuole superiori. Solo a quel punto un ragazzo, che avesse per esempio cominciato a frequentare la scuola a sei anni, potrebbe, dopo 10 anni di studio, presentare la domanda di cittadinanza.
Invece che a 18, potrebbe accadere a 16 anni, ma mentre oggi nessuno chiede titoli di studio, la nostra proposta, che abbiamo definito dello ‘ius italiae’, si basa sulla frequenza della scuola dell’obbligo, con una durata di 10 anni e con conseguimento dei relativi diplomi. È oggi che la cittadinanza la si può acquisire senza dimostrare un percorso di integrazione fatto nelle scuole.
Se fosse approvata la nostra proposta, invece, la cittadinanza ‘facile’ non ci sarebbe, perché scaturirebbe non solo dalla nascita o dalla permanenza in Italia, ma dalla frequenza delle scuole e dal superamento degli esami previsti. Si può essere d’accordo o meno. Ma bisogna chiamare le cose con il loro nome e andare sui contenuti. Non sugli slogan. La nostra è una cittadinanza collegata all’integrazione, all’istruzione e all’ottenimento dei diplomi. Quella che è in vigore oggi invece è ‘facile’ perché non chiede verifiche di questa natura. Discutiamone, ma parlando di ciò che proponiamo non parlando di cose che non esistono. Parliamo di diritto e di norme serie. Non facciamo mercato e non facciamo regali. E potremmo, a differenza di qualche presidente di Regione, sopravvivere anche al cambio di ruoli dei singoli. Il centrodestra ha una vasta squadra. Anche per la guida delle Regioni” conclude Nevi.
Ufficio Stampa Gruppo Forza Italia -Berlusconi Presidente
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